Baby giudici per imputati minorenni

Gli ideatori del progetto: «Venir giudicati da altri adolescenti può avere effetti più duraturi»

da Londra

Bambini che giudicano bambini. Per combattere la piaga del bullismo, dei comportamenti antisociali, gli inglesi tentano la carta del giudizio dei coetanei, convinti che laddove gli adulti hanno ripetutamente fallito, possano farcela i ragazzi. Così, a breve, nella cittadina di Preston, nel nord dell’Inghilterra, esordirà un programma sperimentale nell’ambito del quale potranno diventare temporaneamente dei giudici perfino bambini di 10 anni.
Si tratta di un modello assolutamente innovativo che viene utilizzato per la prima volta nel Paese e tratterà esclusivamente casi di reati commessi da minori; da forme di comportamento antisociale grave al graffito, all’ubriachezza. Gli accusati si troveranno a dover affrontare però una giuria molto diversa da quelle presenti nel resto della Gran Bretagna, perché nei panni del giudice potrà esserci un ragazzino della loro stessa età.
Il «baby-giudice» potrà ordinare ai ragazzi riconosciuti colpevoli di pagare una multa, di riparare di persona i danni commessi o di scrivere di proprio pugno una lettera di scuse alle vittime. Espediente decisamente insolito quello scelto dai britannici per tentare di ridurre i comportamenti antisociali tra i minori che in questi ultimi anni si sono diffusi a macchia d’olio.
Del resto, qualcosa di diverso bisognava pur fare, dato che il mondo degli adulti non è riuscito finora a trovare soluzioni efficaci. A dimostrarlo bastano le decine di trasmissioni televisive sugli adolescenti terribili che i genitori hanno ormai rinunciato ad educare.
Secondo il Nacro, una fondazione filantropica nata proprio per abbassare il livello della criminalità minorile e direttamente coinvolta nell’esperimento insieme alla polizia locale e al Comune, il programma di Preston sarà in grado di rendere i ragazzi maggiormente consapevoli delle conseguenze negative delle loro azioni. «Venir giudicati da altri adolescenti può avere effetti più positivi e più duraturi che sentirsi presi di mira dalle autorità», ha spiegato ieri Paul Cavadino, direttore della Nacro.
Il progetto ha un costo di 487mila sterline, circa 717.600 euro, e prevede un corso di preparazione dei piccoli giudici con il supporto di esperti. Ma la cosa più importante da capire perché il programma si riveli veramente efficace è che non si tratta di un’alternativa minore alla giustizia ordinaria.

«È molto importante mostrare all’opinione pubblica che la giustizia riparatrice non costituisce un’opzione morbida – ha chiarito Michael Barton, sovrintendente capo del dipartimento di polizia della contea del Lancashire – e soprattutto va sottolineato che il coinvolgimento di ragazzi molto giovani in questo programma può favorire lo sviluppo di comunità locali molto più forti».

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