da Cannes
La cena «Cinema contro l'Aids» dell'AmfAr è fra le maggiori concentrazioni mondiali di divi per metro quadrato. Il menù è buono ma semplice (carciofi, suprême di pollo, tiramisu al cioccolato bianco) e l'arredamento del Moulin de Mougins non è sontuoso. Da dimenticare, poi, la conversazione: appena seduti al tavolo da dieci coperti, decorato da Versace e attribuito fra 40 e 150mila dollari secondo la prossimità della scena, s'aprono le aste.
Fra i 760 invitati Milla Jovovich era superba, avendo perso i 20 chili presi durante la gravidanza e che Palermo Shooting di Wim Wenders espone a lungo. C'erano anche Christian Slater, Diane Kruger, Sean Penn e Natalie Portman, che ha accennato un'adorabile coreografia, applauditissima; ed Emanuele Filiberto di Savoia e la moglie Clotilde Courau, che si sono sempre sussurrati parole dolci. Sharon Stone ha raccolto sei milioni e 400mila euro contro l'Aids grazie al suo glamour, al suo fascino e al suo abito di Cavalli, sedendosi perfino sulle ginocchia di P. Diddy per fargli versare 500mila dollari per la sua Porsche 911 vintage. Stesso potere di persuasione ha avuto su una quindicina di donatori - fra i quali Sydney Toledano presidente molto sexy di Dior, Valentino, Zanotti e Hilfiger -, che hanno dato due milioni di dollari per la sezione pediatrica dell'AmfAr. Mostrate alcune scene di I Am Because We Are, da lei prodotto sul dramma dell'Hiv nel Malawi, Madonna, copresidente dell'evento, ha venduto una borsa Chanel con un rossetto e un Kleenex con l'impronta della sua bocca. Ha continuato con la chitarra acustica bianca, dedicata, della tournée Confessions: il tutto per 600mila dollari. Ma quando l'asta di due canzoni en privé, prima del prossimo concerto, non ha raggiunto i 200mila dollari, la star s'è seccata.
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