Politica

Badante massacra anziana per derubarla

Alessia Marani

da Roma

Una storia agghiacciante avvenuta a Torpignattara, periferia est della capitale. Una vecchina, Erminia Palmucci, 92 anni, originaria di Chieti, è deceduta ieri mattina in un letto di rianimazione dell’ospedale «Figlie di San Camillo» dopo sei giorni di agonia. Prima di morire, però, è riuscita a raccontare due mesi di sevizie e minacce subite, ai carabinieri della stazione locale. Il suo «angelo custode», Lidia Ciceronia Hlisac, 43 anni, badante romena, regolare, da diverso tempo in Italia, si era trasformata nella sua carnefice. La straniera, che all’inizio ha tentato di passare per matta, era già stata arrestata martedì scorso per rapina, lesioni e sequestro di persona, strappata al linciaggio dei vicini di casa dell’anziana.
I fatti. Sono quasi le sei di martedì pomeriggio, al civico 64 di via Giuseppe della Vedova, una pattuglia dell’arma viene attirata da un capannello di gente che urla sotto un palazzo. Quella che può apparire una lite di condominio nasconde in realtà una tragedia. Al terzo piano, interno 10, Lidia è barricata in casa con Erminia. Sul balcone il sangue della «nonnina», appena picchiata selvaggiamente con degli zoccoli ortopedici. L’anziana per fuggire all’ira cieca della badante si era affacciata all’esterno per chiedere aiuto. Ma nulla hanno potuto i vicini. Nemmeno i sanitari del 118 sono riusciti subito a soccorrerla. Lidia, infatti, non ha voluto aprire la porta immediatamente. Anzi, sono trascorsi almeno 15-20 minuti prima che gli infermieri riuscissero a entrare nell’appartamento. Ascoltata la vecchina in ospedale, i militari di Torpignattara hanno ricostruito i due mesi da incubo. All’inizio dell’estate il medico di famiglia dei Palmucci consiglia all’unica nipote rimasta all’anziana di trovare una persona fidata e competente che possa accudire Erminia, ormai non più autosufficiente, giorno e notte. La parente rintraccia tramite amici la romena che ha un permesso di soggiorno e parla perfettamente l’italiano. Lidia si trasferisce nella casa dell’anziana. All’inizio tutto sembra scorrere liscio. Poi Erminia comincia ad accorgersi che le mancano piccoli oggetti d’oro, anelli, braccialetti. Spariscono anche somme di denaro. Erminia, insospettita, cambia posto ai soldi. Martedì la badante cerca il denaro, invano. Sveglia Erminia che riposa: «Vecchia maledetta, dimmi dove hai messo i soldi». La straniera è fuori di sé. Impugna uno zoccolo di legno, comincia a colpirla più volte, con ferocia inaudita, sulle braccia, le gambe, persino sul viso.
Ieri mattina il tragico epilogo.

Lidia è ora accusata di omicidio volontario.

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