Roma - Marialuce, brasiliana, 49anni, da cinque anni badante in nero presso una famiglia milanese, è in fibrillazione. La «padrona» la regolarizzerà e lei non si perde una notizia che parli delle regole da seguire per l’emersione della sua posizione in nero. Marialuce nel frattempo vive blindata. Ha paura. Non frequenta luoghi pubblici, si fa visitare da medici di associazioni caritatevoli, teme di essere arrestata. Una evenienza impossibile. La legge sospende tutte le procedure sanzionatorie fino alla fine della pratica di regolarizzazione. Per lei, dunque, e per altre centinaia di migliaia di badanti e colf irregolari ormai è solo questione di giorni. Marialuce fa parte del popolo di extracomunitari che sarà regolarizzato ex novo. Ma c’è un altro esercito di stranieri che ancora attende risposta alla domanda di regolarizzazione presentata per i flussi 2007 e 2008: per loro ora si apre la possibilità di balzare sulla carrozza delle nuove procedure di regolarizzazione, e di risparmiare così molto tempo, visto che le vecchie procedure vanno avanti a rilento. Chi sceglierà di fare domanda il prossimo primo settembre non dovrà per altro risottoporsi alle verifiche di polizia: i pareri favorevoli già ottenuti nelle procedure del vecchio click-day saranno considerati validi. Bisogna stare attenti però. Presentare documenti falsi è molto pericoloso: si rischiano da due a sei anni di carcere. Tutte le lavoratrici o i lavoratori che hanno un lavoro presso una famiglia, invece, non hanno nulla da temere. Devono solo seguire le regole indicate dal ministero dell’Interno. Con l’aiuto dei rispettivi datori di lavoro.
Chi è interessato
La domanda per la sanatoria di colf e badanti può essere presentata da un datore che alla data del 30 giugno 2009 occupava irregolarmente alle proprie dipendenze da almeno 3 mesi lavoratori extracomunitari presenti in Italia e che continuano a lavorare anche alla data di presentazione della denuncia.
Quando e a chi si invia la domanda
La domanda si invia dal 1° al 30 settembre 2009 esclusivamente in via telematica attraverso il sito internet del ministero dell’Interno (www.interno.it).
Quanto costa
La dichiarazione di emersione si presenta previo pagamento di un contributo forfettario di 500 euro per ogni lavoratore. Contributo che non è deducibile ai fini dell’imposta sul reddito.
Cosa deve contenere la dichiarazione di emersione
Nella dichiarazione, oltre ai dati identificativi del datore di lavoro, vanno indicati quelli del lavoratore extracomunitario occupato, gli estremi del passaporto o di un altro documento equipollente valido per l'espatrio. Per l’assunzione delle colf (ma non per le badanti) il datore di lavoro deve indicare un reddito imponibile non inferiore a 20mila euro annui in caso di famiglia con un solo percettore di reddito o di almeno 25mila euro in caso il nucleo sia composto da più soggetti conviventi percettori di reddito. Per le badanti la regolarizzazione può essere fatta anche da un componente della famiglia non convivente con la persona non autosufficiente per la quale si rende necessaria l'assistenza di questa figura.
Limitazioni alla regolarizzazione
La disposizione prevede un limite nell’assunzione di lavoratori extra Unione europea: ogni nucleo familiare può regolarizzare una colf per il lavoro domestico di sostegno al bisogno familiare e 2 badanti per le attività di assistenza a persone affette da patologie o handicap che ne limitano l’autosufficienza.
Gli effetti sospensivi e definitivi della misura
Fino alla conclusione della procedura di sanatoria sono sospesi tutti i procedimenti, sia penali sia amministrativi, nei confronti dei datori di lavoro e dei lavoratori per la violazione delle norme di ingresso e soggiorno in Italia e
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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