Politica

Bagnasco: "Serve nuova leva di politici cattolici"

Appello del cardinale Bagnasco alla politica: "L’affezione per la cosa pubblica sta scemando, privilegiando ciascuno beni di piccolo cabotaggio e senza prospettiva alcuna". Poi ritorna sulle parole del Pontefice per una "nuova generazione di politici cattolici"

Bagnasco: "Serve nuova leva di politici cattolici"

Città del Vaticano - "L’affezione per la cosa pubblica sta scemando e sempre più rarefatto è il consenso intorno al bene comune, privilegiando ciascuno beni di piccolo cabotaggio e senza prospettiva alcuna": così il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, ribadisce l’appello ad una "nuova generazione di politici cattolici" lanciato nei mesi scorsi dal Papa e ripreso dal cardinale Tarcisio Bertone. "Anch’io - sottolinea Bagnasco in un’intervista all'Osservatore romanò - ho fatto riferimento a un ’sognò per evocare una direzione di marcia verso cui camminare. Nella prolusione mi riferivo appunto a ’una generazione nuova di italiani e di cattolici che, pur nel travaglio della cultura odierna e attrezzandosi a stare sensatamente dentro ad essa, sentono la cosa pubblica come importante e alta, in quanto capace di segnare il destino di tutti, e per essa sono disposti a dare il meglio dei loro pensieri, dei loro progetti, dei loro giornì. Penso che attorno a questo tema nevralgico della nostra società, che chiama in causa la testimonianza della Chiesa - afferma ancora il presidente della Cei - occorra il concorso attivo di tutti. Come vescovi italiani ci impegneremo a una specifica riflessione in merito".

"La politica ha bisogno di coesione e convergenza" Bagnasco fa appello alla politica italiana affinché il Paese ritrovi "la coesione e la convergenza". "L’anniversario dell’unità d’Italia - afferma l’arcivescovo di Genova in un’intervista all'Osservatore romanò - è una provvidenziale occasione per ritrovare le comuni radici che hanno fatto il nostro Paese, ben prima del suo riconoscimento come Stato. Proprio riandando indietro nel tempo, si scopre che quando a prevalere sono state logiche di campanile e ci si è contrapposti in nome del proprio ’particolarè si è registrata una battuta d’arresto. Al contrario - prosegue Bagnasco - quando si è innescato il meccanismo virtuoso della cooperazione, allora le forze culturali, sociali, economiche e spirituali, si sono sommate e non annullate. Penso che la crisi in atto debba dunque spingere l’Italia a ritrovare se stessa.

Per questo - afferma ancora il presidente della Cei - apprezzo lo sforzo di quanti, innanzitutto il presidente della Repubblica, invitano continuamente a ritrovare la coesione e la convergenza, al di là delle legittime differenze". 

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