Balotelli è del City: Mancini adesso può sfidare Ancelotti

LondraUn’estate fastosa, addirittura spudorata in tempi di diffusa austerity. Mentre le regine boccheggiano, gli sceicchi scialacquano. Oltre 180 milioni per dimenticare la mancata qualificazione in Champions League. E finalmente arrivare a dominare il mondo pallonaro. Tutti contro il Manchester City. Contro i ragazzi di Roberto Mancini che da oggi può contare anche su Mario Balotelli.
Mancava solo l’ufficializzazione, è arrivata ieri. Dopo il bliz di SuperMario in Inghilterra, accompagnato dal suo agente Mino Raiola. Partenza da Milano nelle prime ore della mattina. Poi subito in ospedale per le visite mediche di routine, quindi l’incontro con i dirigenti inglesi. In serata l’annuncio. Contratto di cinque anni, ingaggio da 3,5 milioni a stagione, 28 milioni all’Inter. Uno status e una responsabilità che ora toccherà a Mario confermare. «Mi dispiace lasciare l’Inter e l’Italia - scrive Balotelli sul suo sito -, perchè avrei preferito continuare la crescita professionale nel mio Paese. Vado dove spero di trovare spazio, perchè ho bisogno di giocare, di sbagliare, di imparare, e di giocare ancora. E di un ambiente più sereno intorno a me».
Rimandato però il debutto. Oggi al White Hart Lane contro il Tottenham, primo appuntamento della Premier, l’ex nerazzurro non ci sarà. Come non ci sarà oggi, ma neppure in futuro, Zlatan Ibrahimoniv. Lo ha giurato Mancini. Perché con il nazionale inglese James Milner, che arriverà la prossima settimana, il mercato del City si concluderà.
Niente più acquisti, niente più spese folli, dopo gli arrivi balneari di Jerome Boateng, Aleksandar Kolarov, Yaya Toure e David Silva. E niente più alibi. Il SuperCity degli sceicchi adesso deve vincere. Obiettivo Premier League. Anche se i bookies puntano ancora sui soliti noti, Chelsea (13/8, il City è dato 5/2) e Manchester United (5/2).
Pronostici confermati dalla storia recente: negli ultimi sei anni Blues e Red Devils si sono divisi equamente i titoli. Reduce dal double, Carlo Ancelotti – che oggi pomeriggio ospita allo Stamford Bridge il West Bromwich dell’ex Roberto Di Matteo – mira soprattutto alla Champions League. Con una squadra pressoché identica a quella della scorso anno: in più solo Benayoun del Liverpool e il centrocampista brasiliano Ramires.

All’insegna del forzato pauperismo anche l’estate dello United (lunedì contro il Newcastle), che si è limitato a tesserare l’attaccante messicano Javier “Chicharito“ Hernandez e Chris Smalling. I nuovi ricchi contro la tradizione recente. Gli spendaccioni contro chi, dopo anni di abbuffate estive, è costretto a fare le nozze coi fichi secchi.

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