Nessuno è incedibile e se un giocatore vuole andare via, è difficile tenerlo». Lo ha detto Mino Raiola, procuratore di Mario Balotelli e non è una rivelazione, sono anni che decidono i giocatori, a prescindere dal contratto lungo, corto, alto o basso. Però se Mino Raiola parla in questi termini di Mario Balotelli significa che la pista è molto calda: «Il problema semmai è cercare di non svendere un giocatore - ha precisato furbescamente Raiola che vuole mostrarsi amico -. Oggi Mario è nella squadra più forte del mondo ma vediamo cosa potrà succedere nei prossimi giorni. E non escludo nessuna squadra perché un procuratore non può escludere niente, può farlo solo chi detiene il cartellino. O il giocatore. Io no».
Il signor Mino sa fare il suo lavoro. E quando Mario Balotelli si è affidato a lui è stata una dichiarazione di guerra in piena regola. L’unico vero problema di Balotelli è la sua frattura pesante con la curva e parte della squadra dopo il gesto al termine di Inter-Barcellona quando scagliò a terra la maglia. Un gesto valutato circa 40 milioni, la cifra che laverebbe l’onta e libera Balotelli. In Italia mai, Raiola ha parlato nuovamente di Milan e ha aumentato ad arte la tensione fra il suo assistito e la società. Mourinho e il Barcellona sono un suggestivo colpo di scena. C’è solo la Premier e c’è di più, si sta aprendo un’asta a Manchester fra City e United, due club divisi da una rivalità acerrima, pronti a scannarsi per Supermario. Roberto Mancini spinge tutti i santi giorni per avere Balotelli, è arrivata anche un’offerta che Moratti ha ritenuto troppo bassa. Lo United si è detto disposto a versare sempre e comunque un milione in più del City e Moratti si sta fregando le mani.
In un colpo solo realizzerebbe il suo progetto e cioè la vendita di un big con annesso fair play finanziario, e allo stesso tempo porterebbe un po’ di pace sociale nella tifoseria. La dolorosa partenza di Balotelli verrebbe compensata dall’entusiasmante conferma di Douglas Maicon.
La Juventus vive lo stesso stallo con Diego, l’acquisto più oneroso della scorsa stagione, 25 milioni. Il brasiliano con passaporto italiano aveva tirato un sospiro di sollievo quando Del Neri aveva dichiarato di tenere in considerazione tutti i giocatori. Con successivo crollo psicologico quando il tecnico ha precisato: «Sia quelli che restano, sia quelli che partono». Ma Del Neri ha un progetto su di lui e non potendo arrivare a Cassano, starebbe pensando al brasiliano in copia, stessi compiti e medesimo ruolo del fantasista blucerchiato. In realtà Diego ha poco mercato ed è lontano da una valutazione vicina ai soldi spesi.
Diego non deve essere molto abile come promoter di se stesso, meglio Ronaldinho, adesso ci sarebbe anche il Palmeiras sulle sue tracce. Ma allora la storia inizia a puzzare: è Ronnie che si sta facendo l’asta da solo? Sulle tracce di Robert Acquafresca comunque c’è anche il Milan sempre ostaggio di Klaas Huntelaar. E ora attorno a Keisuke Honda c’è addirittura grande movimento dopo le sue confessioni: «Il mio sogno è vestire la maglia numero 10 del Real Madrid, ma se dovesse chiamarmi il Milan proprio non saprei rinunciarci». Il suo procuratore Kees Ploegsma Junior ha ripetuto che per ora non c’è nulla di ufficiale e non ci sono trattative: «Lui ha solo 24 anni e se dovesse arrivare un’offerta importante il Cska sarebbe tentato. Anche perché per acquistarlo ci vogliono tanti soldi e in questo momento i club non hanno molte disponibilità economiche».
I soldi sono l’unico deterrente ai desideri dei giocatori.
Comandano loro e decidono loro in quale club andare a giocare ora che le cose economicamente sono cambiate e non gira la moneta. Honda, Balotelli e Diego costano troppo, i 9,6 milioni a stagione di Ronaldinho diventerebbero un bel risparmio per il Milan.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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