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Balotelli, Ibra e Robinho: il "mercato" di Raiola

Un mese di agosto dominato dai colpi del procuratore campano. Kaladze finisce al Genoa e la Juve si accontenta di Rinaudo. Garrone tiene Pazzini, Cassano e Palombo. Inter: Van der Vaart l'ultimo colpo sfumato

Balotelli, Ibra e Robinho:  
il "mercato" di Raiola

Il capolavoro è Zlatan Ibrahimovic (nella foto a sinistra), i colpi dell’ultimo giorno Robinho, passaporto spagnolo, 18 milioni al Manchester City più bonus con quadriennale a cinque milioni l’anno, e Marco Borriello alla Roma in prestito con obbligo di riscatto fissato a 10 milioni. «Obbligo» è la parola che è stata determinante nella scelta di Borriello che cercava una cessione definitiva che la Juventus non gli garantiva. Nel varco si inserisce la Roma di Rosella Sensi che ha ottenuto il via libera da Unicredit interessata alla valorizzazione della società in prospettiva della vendita.

Ma anche Luis Jimenez e Igor Budan al Cesena non sono male, l’uruguaiano Diego Perez è del Bologna dal Monaco, Jonathan Zebina del Brescia, Kakha Kaladze - dopo il fallito scambio con Fabio Grosso - è al Genoa con contratto di due anni e metà ingaggio pagato dal Milan, Cribari è del Napoli.

La Juventus si è portata a casa il centrale difensivo Leandro Rinaudo per 600mila euro e riscatto fissato a 5 milioni da girare al Napoli, e il ventenne difensore Armand Traorè dall’Arsenal, dopo aver fallito gli obiettivi Edin Dzeko e Giampaolo Pazzini, e dopo i rimbalzi imprevisti di Kaladze, Nicolas Burdisso, Borriello e Totò Di Natale che non hanno accettato il trasferimento nonostante l’accordo fra le società fosse stato raggiunto.

La Sampdoria ha tenuto duro, il presidente Riccardo Garrone che non avrebbe ceduto Pazzini alla Juventus neppure per cento milioni, è riuscito a trattenere anche Antonio Cassano e Angelo Palombo, sui quali peraltro non risulta siano arrivate offerte pazzesche. Dall’altra parte il mercato faraonico del Genoa con un italo argentino, il ventenne centrocampista Franco Zuculini preso in prestito dall’Hoffenheim, del quale tutti gli operatori parlano benissimo. Paragonato a Javier Mascherano per ruolo e caratteristiche, destro naturale e proprietario della cabezona, come viene definito in Argentina il takle portato con la testa. Altro giovanissimo interessante che raggiunge la serie A è l’attaccante Nicolao Dumitru cresciuto nel vivaio dell’Empoli e quindi toscano d’adozione ma svedese di Nacka, con padre rumeno e madre brasiliana. È considerato il nuovo Mario Balotelli, classe ’91, titolare inamovibile dell’Under 19 azzurra e Aurelio De Laurentiis lo ha portato a Napoli.

La Fiorentina è la stessa, ha preso il portiere del Celtic Artur Boruc, 1,93, trent’anni, non esattamente il dopo Sebastien Frey. Dall’Udinese è arrivato Gaetano D’Agostino. Scatenato Maurizio Zamparini, ne ha comprati 14 e ne ha venduti 16. Tante partenze, tanti attaccanti finiti all’estero, David Trezeguet all’Hercules, Mauro Camoranesi allo Stoccarda, Klaas Huntelaar allo Shalke 04, Mario Balotelli al Manchester City, Julio Cruz a fine prestito con la Lazio forse continua in Argentina, tutti insieme fanno 272 gol in serie A.

Mercato sottotono fino al botto Ibrahimovic che Mino Raiola ha osannato alle 19 in punto, quando hanno abbassato le claire a Milano: «Il mio mercato finalmente è chiuso e il bilancio è molto positivo. Grazie al Milan si è mosso qualcosa, è stata l’unica squadra in grado di portare in Italia dei veri campioni.

Quando i miei giocatori sono contenti allora anch’io sono contento e adesso posso tornare da mio figlio che ieri ha cominciato la scuola». Fra la cessione di Balotelli al City e gli arrivi al Milan di Zlatan Ibrahimovic e Robinho ha messo in tasca una cariolata di euro, ma il lato umano di Mino Raiola ci mancava.

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