In prima elementare è lo zainetto col cartone animato che l'anno dopo ti fa vergognare solo a guardarlo. In terza comprare il trolley diventa una questione di salute. In quarta c'è quello ultima moda. E in quinta... vuoi non comprare l'ultimo-zainetto-delle elementari? Eppoi in prima media: puoi cominciare la nuova scuola senza lo zaino nuovo di zecca che l'anno dopo è già da chiudere nell'armadio perché ci vuole la cartella a tracolla... Evvia di questo passo.
Anno che vai zaino che cambi, soldi che spendi. Fino a oggi. Quest'anno anche in Lombardia dove la moda - si sa - fa gola più che altrove, l'inizio dell'anno scolastico è all'insegna del riuso. Almeno per sette studenti su dieci. Mercoledì prossimo - il 12 settembre - saranno parecchi i compagni di classe che torneranno a scuola con zaino e astuccio dello scorso anno. E magari anche qualche penna e matite colorate ancora riutilizzabili. Sono gli effetti - in questo caso anche benefici - della crisi che tiene un po' a bada il consumismo sfrenato e incita a riutilizzare quello che ancora non è da buttare. A registrare la tendenza un'indagine del Centro studi e ricerche sociologiche «Antonella Di Benedetto» di Krs Network of business ethic center redatto per conto di «Contribuenti.it magazine». La ricerca ha passato al setaccio dieci oggetti del corredo scolastico tra zaini, astucci, penne e colori, quaderni, dizionari e grembiuli fino a arrivare anche ai cestini per la merenda. Risultato: il 70 per cento degli studenti milanesi quest'anno riciclerà il vecchio zaino. Una percentuale in linea con il dato nazionale (74 per cento), un po' meno rispetto ai colleghi fiorentini o romani, veronesi, valdostani (80%), molti di più rispetto allo scorso anno quando a utilizzare lo stesso zainetto era stata poco più della metà degli studenti. Ma se lo scorso anno le famiglie pensavano, forse, di poter andare incontro a qualche capriccio dei figli sul corredo scolastico ultima moda tirando la cinghia per affrontare una spesa di centinaia di euro tra libri e quaderni, quest'anno la crisi ha fatto rivedere e correggere anche l'apparato educativo, aiutando forse a ritrovare un più sano equilibrio anche negli acquisti. Anno che vai, zaino che trovi, pare decisamente troppo. A maggior ragione se, come hanno messo in guardia le associazioni di consumatori, quest'anno l'incremento dei prezzi non è stato tenuto invece assolutamente a bada dalla crisi. Per il corredo scolastico secondo Federconsumatori si registra anche il 5 per cento in più facendo spendere ai milanesi invece dei 460 euro dell'anno scorso quasi 490 euro. Una cifra che sommata a quella necessaria per i libri arriva a superare i 900 euro, se poi viene moltiplata per il numero dei figli fa volatilizzare uno stipendio neanche troppo medio.
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