La Banca centrale ha lasciato ieri invariato il costo del denaro al 2,75%, ma vuole anticipare la stretta per contrastare l’inflazione Trichet: «Presto aumenterò i tassi» La Bce cambia programma: niente teleconferenza, il 3 agosto il consiglio convoc

Rodolfo Parietti

da Milano

Più che un indizio, quasi una prova: «Abbiamo deciso che ci incontreremo fisicamente il 3 agosto». Ha voluto giocare a carte scoperte ieri il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, con l’annuncio che la prossima riunione non rispetterà la tradizione agostana dell’Eurotower. Niente teleconferenza, dunque, ma un confronto vis à vis fra tutti i banchieri centrali. Il cambiamento di programma offre una sola chiave di lettura: dopo aver lasciato ieri invariati i tassi al 2,75%, Francoforte si prepara ad azionare le leve monetarie all’inizio del mese prossimo e non alla fine di agosto, così come si ipotizzava fino a qualche giorno fa. Una mossa in anticipo, giustificata dalle continue spinte inflazionistiche e sorretta da un ciclo economico finalmente più strutturato sul versante della ripresa.
Trichet non soffre della sindrome da incompreso che affligge un ancora impacciato Ben Bernanke, autore di qualche svarione di comunicazione di troppo da quando è salito al vertice della Fed. «Finora il nostro linguaggio è stato compreso piuttosto bene», ha infatti detto ieri il banchiere francese durante la conferenza stampa seguita al direttivo. E dunque quel ribadire che la Bce non ha «una posizione precostituita» in materia di tassi» e che ogni decisione «è condizionata dai dati» finisce per avere un valore marginale. Ciò che davvero conta, invece, fino a spostare inequivocabilmente le attese verso il rialzo a breve, è l’inesorabile accentazione sull’instabilità dei prezzi su cui è necessario esercitare «una forte vigilanza». I conti, d’altra parte, complice il petrolio surriscaldato, non tornano e non torneranno tanto presto: l’inflazione resterà oltre il target del 2% quest’anno e anche il prossimo. E guai a ventilare l’ipotesi di modificare la definizione di stabilità dei prezzi: «Un’idea assurda - è sbottato Trichet -; sarebbe il modo migliore di destabilizzare l’economia europea».
Barra quindi dritta verso un solo obiettivo, senza curarsi delle critiche dei governi di Eurolandia, anche se dopo una lunga polemica con Jean-Claude Juncker, Trichet ha scelto ieri toni più concilianti: «Ho la più grande stima per il signor Juncker, che è un ottimo presidente dell’Eurogruppo». Proprio per evitare ogni malinteso sull’orientamento della Bce, il numero uno dell’Eurotower si è rivolto ai giornalisti ricordando di aver usato l’espressione «forte vigilanza» a proposito dei prezzi. «Vi lascio giudicare quale conclusione tirerete da questo». La conclusione, appunto, è che il 3 agosto i tassi verranno alzati, anche perché «la crescita economica resta forte» e per i mesi a venire si stimano livelli di espansione «vicini al potenziale».

Di quanto aumenterà il costo del denaro? Forse di mezzo punto, ipotesi già dibattuta nel board Bce di Madrid dell’8 giugno? «Non c’è alcun sentore rispetto alla possibilità di fare qualcosa di diverso rispetto alla decisioni precedenti», ha chiarito Trichet. Arriverà un’altra mini-stretta, insomma. Che lascia spazio a nuovi interventi nel corso dell’anno.

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