Banca d’Italia «fotografa» la Liguria

Banca d’Italia «fotografa» la Liguria

La Liguria, nell’anno appena trascorso, ha risentito in misura crescente della crisi economica internazionale, anche se con effetto ritardato per via dell’elevata terziarizzazione del tessuto produttivo e la limitata apertura al commercio estero: è questa, in estrema sintesi, la fotografia dell’economia ligure nel 2008 contenuta nel rapporto-Liguria curato dalla sede di Genova della Banca d’Italia, e in particolare dal nuovo «Ufficio analisi e ricerca economica territoriale». Ma la pubblicazione - che riporta per la prima volta significativamente in copertina l’immagine dell’edificio «storico» di Bankitalia in via Dante - non si limita giudiziosamente all’analisi del passato prossimo, ma contiene anche l’accenno, comunque rigoroso, all’andamento tendenziale dei primi mesi del 2009. «Analizzare in profondità lo scorso anno - sottolinea il direttore Giuseppe Tantazzi - può sembrare un limite», di fronte all’urgenza quasi parossistica di scandagliare il quotidiano. In realtà, mettere punti fermi sulle vicende da poco vissute consente di evitare giudizi superficiali e di disegnare scenari approssimati. Lo confermano lo stesso Tantazzi e Enrico Beretta, che aggiungono all’unisono: «La considerazione obiettiva di cifre e dati consuntivi del 2008, un anno particolarmente difficile per l’economia anche in Liguria, aiuta a individuare prospettive più attendibili per l’anno in corso». In questo ambito, lo studio della Banca d’Italia mette in evidenza, ad esempio, come nel comparto industriale i due terzi delle imprese che hanno preso parte alla rilevazione abbiano risentito della crisi.

Le compravendite immobiliari sono diminuite del 13 per cento e i prezzi sono rimasti stazionari, mentre il fatturato della grande distribuzione è cresciuto del 3.9 per cento. Stabili le presenze turistiche. In calo i traffici nei porti, in aumento invece i passeggeri.

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