Il posto in banca, fisso, sicuro, rispettabile, ha perso parte del suo fascino. I giovani laureati oggi sono poco interessati, preferiscono, per esempio, le professioni nei settori del marketing e della comunicazione. Lo dice una ricerca di Jobrapido, il principale motore di ricerca in Europa specializzato nelle ricerche di lavoro.
Secondo lo studio, nel primo quadrimestre del 2009 meno dello 0.3% delle ricerche, su una media di 8 milioni di consultazioni al mese, ha riguardato lambito bancario. Ma non solo, anche le principali indagini di «employer branding», che analizzano lattrattiva di unazienda nei confronti dei candidati, hanno evidenziato che le banche non sono più nelle prime posizioni come posto di lavoro ideale. Il Giornale ne ha parlato con Björn Jingberger (nel tondo), vice presidente di Jobrapido.
Come mai il posto in banca non è più di moda?
«Il mondo è cambiato, chi esce dalluniversità oggi ha molte più alternative a disposizione e il lavoro sedentario e sicuro per un giovane non è più così affascinante. Inoltre le banche sono molto più esigenti in termini di profili cercati e si sono adeguate ad altri settori in termini di contratti e retribuzioni. Dieci anni fa si entrava subito con un contratto a tempo indeterminato, oggi spesso ci vogliono degli anni prima che un neo assunto ottenga quel tipo di contratto».
Quindi si esige di più e si offre di meno. Ma quali sono le figure più ricercate?
«Oggi la figura che si cerca di più è quella che in gergo chiamiamo lespertino. Vuol dire una persona con esperienza consolidata ma da inquadrare a un basso livello di retribuzione».
Secondo le rilevazioni dellAbi e dellEurostat in Italia su 435mila risorse impiegate nel settore i laureati sono il 29%, mentre in Europa superano il 50%. A cosa si deve questo deficit di cultura universitaria?
«Finora cè stato poco ricambio.
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