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Banche, domani gli stress test Ma per l’Fmi non bastano

Autorità, banchieri, mercato: tutti stanno regolando le lancette dell’orologio sulle 18 di domani, quando cominceranno a pervenire gli esiti degli stress test condotti sui 91 istituti europei oggetto di una serie di simulazioni per identificare gli elementi di solidità o di debolezza al verificarsi di eventi o di scenari straordinari.
In puntuale contemporanea, alle 18 appunto, sui siti di ciascuna banca appariranno le sintesi dei risultati: ogni istituto dirà se ha superato, o no, l’esito delle prove estreme che - come quelle per la resistenza dei materiali fatte in laboratorio - sono state eseguite tenendo conto dei carichi più improbabili, seppur possibili. Delle prove, finora, non si conoscono nè numero nè caratteristiche. Si conosce lo scopo: quello di definire la resistenza degli indici di solidità patrimoniale (il tier 1 innanzitutto: capitale ordinario più utili a riserva) di fronte - secondo indiscrezioni - a tre scenari, uno di base, uno di stress acuto dovuto a una recessione di due anni, un terzo che comprende anche le eventuali conseguenze di una crisi del debito sovrano in Europa.
Sempre alle 18, Bce e il Cebs (il comitato europeo per le supervisioni bancarie), diffonderanno un «summary report» contenente metodo, criteri e descrizione degli scenari. Non saranno resi noti nè dati quantitativi, nè graduatorie: sarà formalizzato soltanto il «voto» rispetto a un punto di riferimento stabilito allo scopo. Dopo la pubblicazione dei risultati e del report, seguirà alle 18.30 una comunicazione delle autorità di vigilanza (per l’Italia, la Banca d’Italia), mentre alle 18 ora di Londra il Cebs terrà una conferenza stampa «ristretta».
C’è molto attesa per i risultati, ed è proprio questo clima «da Apocalisse, da fine del mondo» che viene notato con preoccupazione da molti commentatori: «Si tratta invece solo di simulazioni di scenari che probabilmente non si verificheranno mai». Critico sui test il Fondo monetario internazionale: «I test - dice - dovrebbero essere usati in modo più efficace insieme ad azioni correttive per migliorare il sistema finanziario». Anche l’impatto sulle decisioni degli istituti costituisce un interrogativo: come si comporteranno i «bocciati»? Passeranno già ai rimedi o invocheranno l’astrazione degli studi? Molto delicato è l’aspetto riguardante la reazione dei mercati, e proprio per questo la procedura scelta per diffondere i risultati scatta a borse chiuse.


Ieri a Francoforte si è svolto alla Bce un incontro tra il presidente Jean Claude Trichet e i principali banchieri europei, tra cui Corrado Passera (Intesa Sanpaolo) e Alessandro Profumo (Unicredit), a cui era presente anche Mario Draghi. Impegno per tutti: il silenzio.

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