Economia

Banche e concorrenza: soccorso ai "trentaseisti" del cda di Mediobanca

La Zuppa di Porro / Grazie all’articolo 36 del decreto "Salva Italia" i mem­bri del cda di Mediobanca che siedono anche in quello di Uni­credit debbono dimettersi

Banche e concorrenza: soccorso ai "trentaseisti" del cda di Mediobanca

L’apparentemente pic­cola scaramuccia per le nomine nel consi­glio di amministrazione di Me­diobanca si è trasferita nelle se­grete stanze dei ministeri. La questione per i lettori della zup­pa è nota: grazie all’articolo 36 del decreto «Salva Italia» i mem­bri del cda di Mediobanca che siedono anche in quello di Uni­credit debbono dimettersi. È il caso più clamoroso della nuova norma, ma ovviamente non il solo.

Clamoroso perché potrebbe creare qualche smotta­mento nel salotto buono della fi­nanza italiana. Ma, dicevamo, i pompieri sono già all’opera per sal­vare i trentaseisti: cioè coloro ai quali si applica il divieto assoluto di assumere cariche sociali in im­pr­ese tra loro concorrenti nel setto­re bancario e assicurativo.

Diceva­mo: si sta lavorando a degli emen­damenti da piazzare in un prossi­mo decreto per smorzare la porta­ta della norma fortemente voluta da Catricalà. Le bozze, di cui la zup­pa è venuta in possesso, partono tutte da una considerazione di fon­do: una norma simile non esiste nel resto d’Europa. Il che potrebbe comportare che per ampliare la concorrenza in Italia (obiettivo sa­crosanto) si mettano in mano ad azionisti stranieri (che non hanno alcun limite) partecipazioni finan­ziarie italiane.

La versione più semplificata del­le bozze governative (e sulla quale in queste ore c’è un confronto che coinvolge anche Bankitalia e Quiri­nale) prevede una sola piccola mo­difica al comma 1 dell’articolo 36. Si prevede cioè che il divieto assolu­to si applichi solo ai titolari «di cari­che negli organi gestionali a cui so­no stati delegati poteri esecutivi o facenti parte di comitati esecuti­vi ». Insomma con una norma del genere le dimissioni, appena date, di Pesenti dal board di Unicredit so­no da considerare inutili. Il divieto assoluto di partecipazione a cda in­cr­ociati varrebbe solo per chi gesti­sce davvero le imprese: ammini­s­tratori delegati, direttori generali. C’è anche una versione più arti­colata di modifica delle norme sui trentaseisti. Oltre a ricalcare la pre­visione di incompatibilità solo per incarichi esecutivi, si definisce me­glio il concetto di imprese concor­renti. E cioè due banche (un esem­pio a caso Mediobanca e Unicre­dit) non è detto che solo per il fatto di disporre della stessa licenza (quella bancaria appunto) siano davvero concorrenti. La loro «com­presenza sui medesimi mercati de­ve essere significativa».

È di tutta evidenza, ad esempio, che la ban­ca guidata da Nagel non è certo concorrente di Unicredit nel mer­cato retail, quello degli sportelli per intendersi. Questa modifica potrebbe inoltre sgombrare, sem­pre per Mediobanca e i suoi vertici, l’imbarazzo della loro compresen­za questa volta nei cda delle Gene­rali.

Twitter: @nicolaporro

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