
A inizio agosto si è completata l'Offerta di acquisto e scambio di Banca Ifis su Illimity, un'operazione di pieno successo che ha portato al controllo del 100% dell'istituto fondato da Corrado Passera. Come spiegato dal presidente Ernesto Fürstenberg Fassio (in foto), si tratta del primo passo verso la fusione, prevista entro l'autunno 2026. Banca Ifis con questa acquisizione è riuscita a togliere dal mercato del credito uno dei suoi principali competitor e di aggiungere al suo portafoglio una banca più incentrata sul mondo retail. Non solo, Illimity porta a Banca Ifis sistemi di pagamento che prima non aveva. Questo significa aprire per la prima volta le porte al singolo investitore e non solo alle banche e alle istituzioni. «Oggi l'idea che abbiamo per il Gruppo Ifis è quella di migrare la banca commerciale sotto l'ala di Ifis così che il marchio Fürstenberg
possa diventare il contenitore di tutte le iniziative», ha spiegato Furstenberg durante il meeting annuale che si è tenuto ieri a Mestre. Alla fine si avranno due realtà distinte ma unite sotto il marchio di famiglia: da una parte la banca retail Ifis-Illimity, dall'altra la banca commerciale Ifis Impresa (o Ifis Business, non è ancora stato deciso).
L'ambizione del gruppo Fürstenberg non è quello di competere con le altre banche retail, ma di diventare la prima banca di credito di seconda fascia e anzi creare un rapporto di collaborazione con altri istituti bancari.
Per farlo l'istituto ha intenzione di ampliare il proprio business e rafforzare quelli già presenti. Uno dei piani, che ha radici nel 1993 ma è stato ufficializzato solo lo scorso anno, è legato allo sport, con un focus particolare sul calcio. La divisione calcio di Banca Ifis ha da un lato l'obiettivo di rendere più competitivo il campionato italiano, dall'altro l'istituto di Mestre ambisce a diventare un player importante del credito al mondo del calcio. Secondo Fürstenberg il principio che sta alla base è quello di restituire competitività alla Serie A e sostenerla.
Un altro aspetto su cui Ifis continuerà a lavorare,
essendo il suo core business, è quello dei crediti deteriorati (Npl). Dove le persone sono al centro di un progetto e, grazie al social banking, l'attività di recupero è stata completamente rivista in chiave sociale. In Europa, lo stock di crediti deteriorati continua a crescere rispetto al minimo registrato nel 2023 e arriva a 373 miliardi. La crescita non è però lineare: a trainare il trend ci pensano la Germania (+14 miliardi) e la Francia (+12 miliardi), mentre paesi come Spagna e, soprattutto Italia, stanno procedendo verso un percorso di riduzione, coerente con la maggiore salute economica.
Come infatti spiegato da Frederik Geertman, amministratore delegato di Banca Ifis, «l'Italia mantiene un livello di rischio storicamente basso, anche nell'attuale contesto fortemente volatile, grazie all'efficacia con cui gli operatori del settore collaborano con il sistema bancario». Basti pensare che in Italia lo smaltimento medio annuale è di circa 10 miliardi.