"Commerz ora posso seguire l'esempio vincente di Hvb"

Il ceo di Unicredit: "Non perda la chance di diventare più grande, vogliamo la prima vera banca europea"

"Commerz ora posso seguire l'esempio vincente di Hvb"
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In occasione del ventennale dell'acquisto di Hypovereinsbank (Hvb) in Germania, il ceo di Unicredit scrive sul quotidiano Handelsblatt per tirare la volata alla scalata in corso su Commerzbank. Un'iniziativa che deve fare i conti con l'aperta ostilità del governo tedesco. Il numero uno di Piazza Gae Aulenti ritorna a 20 anni fa e al «grande scetticismo» che aveva acconpagnato l'acquisto di Hvb da parte del gruppo italiano. Oggi molte delle obiezioni fatte allora, rimarca il ceo, vengono riproposte in merito «alla quota crescente in Commerzbank», con l'istituto italiano che ha una partecipazione potenziale vicina al 30 per cento. «Ma sostenere che l'esperienza di Hvb è un destino da temere» per Commerzbank «significa ignorare l'evidenza degli ultimi 20 anni - affonda il banchiere -: la banca ha mantenuto le sue radici a Monaco, ha guadagnato sicurezza, redditività e rilevanza, per i nostri clienti tedeschi così come per la società in cui operiamo. Questo è stato reso possibile dall'ingresso nel gruppo europeo Unicredit». E poi: «Se guardo Hvb oggi, non vedo una banca tedesca indebolita. Al contrario, vedo la banca con i migliori risultati del paese e uno dei fattori principali dello sviluppo del nostro gruppo».

Insomma il clima da campanilismo di quando fu acquistata Hvb, che si era toccato con mano durante un Capital Markets Day tenutosi peraltro il giorno seguente della storica semifinale vinta dall'Italia contro la Germania nel 2006, è da lasciare fuori dalle logiche del mondo bancario per essere relegato al contesto sportivo. Se si andasse oltre piccole logiche territoriali, è il messaggio tra le righe, anche Commerzbank «potrebbe diventare parte di qualcosa di più grande senza perdere la sua identità».

Orcel, inoltre, ha gettato definitivamente la maschera sul suo disegno, che riprende quello del predecessore Alessandro Profumo, dicendo di voler creare «la prima vera banca europea». A questa visione, ha detto, «mi sono sempre sentito impegnato da allora».

Intanto, Unicredit si allea con pool di banche europee (9 in totale) per forgiare una stablecoin ancorata all'euro, in contrapposizione a quelle legate al dollaro in arrivo dall'America. Le banche che hanno deciso di unire le forze sono Banca Sella, Ing, Kbc, Danske Bank, DekaBank, UniCredit, Seb, CaixaBank e Raiffeisen Bank International.

La stablecoin, che offrirà pagamenti e regolamenti quasi istantanei e a costi contenuti, garantendo accesso 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, sarà soggetta al regolamento sui mercati delle cripto attività dell'Unione Europea e la prima emissione è prevista per la seconda metà del 2026.

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