Mediobanca, Mps pronta a mettere sul tavolo fino a 500 milioni

La Procura di Milano smentisce le illazioni sull'esistenza di esposti circa presunte concussioni

Mediobanca, Mps pronta a mettere sul tavolo fino a 500 milioni
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Si avvicina la fine dell'offerta pubblica di scambio di Mps su Mediobanca e circola la voce di un presunto esposto di denuncia di una possibile concussione di due esponenti del governo a favore dell'adesione alla proposta di Rocca Salimbeni. La Procura di Milano, tuttavia, ha negato con una nota «di avere aperto un'indagine per concussione a carico di due membri del governo in merito a presunte pressioni esercitate su alcuni soci di Mediobanca perché aderissero all'offerta di Mps e non partecipassero all'Ops su Banca Generali». A smentire la notizia diffusa dalla testata online lettera43 è il procuratore di Milano Marcello Viola, che in una nota scrive che «le notizie contenute» nell'articolo dal titolo Terremoto in vista sulla vicenda Mps-Mediobanca «per tutto ciò che viene attribuito alla Procura di Milano, sono prive di ogni fondamento». Viola fa inoltre sapere che «non risultano altresì pervenuti ad oggi a questo Ufficio esposti, da chicchessia provenienti, corredati o meno da registrazioni, che rappresentino i fatti riferiti nell'articolo anzidetto».

Intanto, mentre le adesioni all'offerta di Mps su Mediobanca avanzano frazionalmente al 19,44%, tra martedì e mercoledì dovrebbe riunirsi il consiglio d'amministrazione di Mps per decidere se rilanciare l'offerta e, in tal caso, di quanto rilanciarla. L'amministratore delegato, Luigi Lovaglio (foto), avrà ovviamente l'ultima parola sulla decisione e, da quanto emerge, sarebbe più propenso a varare un incremento dell'offerta robusto, in modo da raggiungere una quota di Piazzetta Cuccia superiore al 50% (meglio ancora al 66,67% che gli consentirebbe di controllare tanto l'assemblea ordinaria quanto quella straordinaria) per poi esercitare un'influenza decisiva sulla governance e poter sprigionare al massimo le sinergie sulle Dta, le tasse differite di cui Mps è ricca essendo stata risanata negli ultimi anni dopo un periodo difficile e il salvataggio da parte dello Stato. Tra gli azionisti, invece, se tra Caltagirone e Delfin c'è sostanziale indifferenza sul quantum aggiuntivo da proporre, dal ministero dell'Economia (che peraltro è ancora azionista di Mps con l'11,7%) l'idea sarebbe quella di non esagerare con la cifra portando avanti un rilancio idoneo ad annullare lo sconto portando l'offerta a premio, ma senza prendersi più rischi del dovuto.

Secondo indiscrezioni, la cifra più probabile no dovrebbe superare 500 milioni di euro per convincere quanti più indecisi possibili a consegnare le proprie azioni Mediobanca a Mps.

Nel frattempo, tra i soci del patto di consultazione la famiglia Lucchini ha venduto ancora azioni di Piazzetta Cuccia per un totale di 297mila titoli.

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