
L'agenzia di rating Moody's taglia il merito di credito di Mediobanca e alza quello di Mps, divenuta sua capogruppo dopo il successo dell'offerta pubblica di acquisto e scambio. L'agenzia, infatti, ha inizialmente abbassato il merito di credito di Mediobanca, allineandolo a quello della capogruppo Mps per poi disallinearlo a favore di Siena. Il nuovo rating a lungo termine di Piazzetta Cuccia, infatti, è stato tagliato a Baa3 così come il merito di credito di base è diminuito a Ba1. La cosa ha certo irritato Piazzetta Cuccia che, con una nota, ha sottolineato di ritenere che «l'attuale rating non rifletta» la credibilità di Mediobanca e che, in particolare, «il profilo creditizio sia invariato rispetto al periodo precedente il lancio dell'Offerta di Banca Monte dei Paschi». Poco più tardi, invece, Moody's ha promosso il Montepaschi a Baa1 da Baa2, con merito di credito di base confermato a Ba1. In sostanza, quindi Mps ha un merito di credito più alto a lungo termine rispetto a Mediobanca. Decisioni definite da fonti finanziarie di difficile comprensione.
Intanto forma il consiglio d'amministrazione della prossima Mediobanca. Anche nella giornata di ieri il comitato nomine ha lavorato sodo per mettere a punto la lista, che dovrebbe comprendere undici nomi. Oltre al presidente Vittorio Grilli e all'amministratore delegato Alessandro Melzi d'Eril, sono molto caldi i nomi dell'ex vice direttrice generale della Consob Tiziana Togna e dell'ex direttore del Politecnico di Milano Ferruccio Resta. Sarà riconfermato anche Sandro Panizza, l'unico membro del vecchio consiglio di Piazzetta Cuccia a non aver rassegnato le dimissioni. Non dovrebbe essere della partita, invece, Sabrina Pucci, altra consigliera espressione della galassia Delfin.
Tra i papabili per entrare in lista potrebbe esserci anche il re delle ceramiche, Romano Minozzi. Lui, membro di quello che una volta era il patto di consultazione di Mediobanca, era stato uno dei primi a rompere il fronte pro-Nagel schierandosi con Siena. Nei piano dell'amministratore delegato, Luigi Lovaglio, c'è la volontà di far entrare nel consiglio d'amministrazione rappresentanti del mondo dell'imprenditoria. Il Tesoro, invece, non esprimerà suoi rappresentanti nel nuovo board di Mediobanca, nonostante una volta conclusa la scalata avrebbe potuto avanzare qualche richiesta avendo circa il 5% di Mps.
Oggi nel tardo pomeriggio il cda di Mps si riunirà per le ultime rifiniture per poi presentare entro venerdì la lista di nomi. Da quanto filtra, in ogni caso, nel board non dovrebbero figurare professionisti legati al Montepaschi. L'assemblea dei soci voterà poi il prossimo 28 ottobre.