"Unipol, il meglio deve ancora venire"

Laterza: "Da unione Bper-Sondrio spinta da 170 milioni". Titolo giù, pesa Munich Re

"Unipol, il meglio deve ancora venire"
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Il contributo delle partecipazioni bancarie soffia sui profitti di Unipol.
La compagnia assicurativa bolognese presieduta da Carlo Cimbri ha archiviato la prima metà dell’anno con un utile netto consolidato pari a 743 milioni di euro, in progresso del 17,6% rispetto allo stesso periodo del 2024. E circa un terzo dei profitti, per l’esattezza 244 milioni, deriva dal contributo delle partecipate Bper e Popolare di Sondrio, in netta crescita rispetto ai 198 milioni dell’analogo periodo di un anno prima. Nel frattempo, Bper ha ultimato con successo la scalata all’istituto valtellinese e l’unione delle due partecipate dovrebbe dare ulteriore linfa ai conti del gruppo.
L’amministratore delegato Matteo Laterza ha quantificato in 170 milioni l’impatto positivo a bilancio, che si vedrà nel trimestre in corso, a seguito dell’Ops sulla Banca Popolare di Sondrio. Un piccolo tesoretto che Unipol può utilizzare per il pagamento del dividendo «ma bisogna considerare che è una voce non ripetibile, di grande sostegno, ma straordinaria», ha precisato l’ad che ritiene alquanto prematuro, visto che siamo ancora ad agosto, ogni ragionamento legato all’entità della cedola. Laterza ha invece voluto soffermarsi sulle doppie fonti di sinergie in arrivo dal consolidamento tra Modena e Sondrio. «La prima è quella di azionisti al 20% dell’entità combinata e con una redditività complessiva superiore a 2 miliardi; la seconda, che ci interessa molto di più, è quella in qualità di distributori di prodotti assicurativi», ha spiegato Laterza che vede ampi margini di miglioramento di produttività sul fronte bancassicurazione nelle filiali di Popolare Sondrio.
Tornando ai conti del primo semestre, la raccolta diretta assicurativa del gruppo è stata pari a 9,17 miliardi, in crescita del 12,3%; segnali di forza relativa sono arrivati dal ramo Vita (+22,3% a 4,4 miliardi), mentre la raccolta del comparto Danni si è attestata a quasi 4,8 miliardi (+4,5%). L’indice di solvibilità si è portato al 222% dal 212% di fine 2024. Il gruppo si aspetta che le azioni del piano strategico continueranno a produrre effetti nei prossimi trimestri e l’ad Laterza non ha fatto mistero di attendersi che per Unipol «i numeri migliori della storia devono ancora arrivare». Guardando alla restante parte dell’anno, gli esperti di Intermonte rimarcano come tutto lascia presagire a un forte 2025 «che migliorerà ulteriormente la visibilità sugli obiettivi del piano triennale, che consideriamo conservativi con un buon margine di miglioramento, non da ultimo in termini di politica di distribuzione dei dividendi». I numeri snocciolati dal secondo maggiore assicuratore italiano sono andati oltre le stime degli analisti, in particolare grazie al ramo Vita, ma questo non ha dato sprint al titolo Unipol che ieri ha chiuso le contrattazioni in flessione di oltre il 3,8%.

A condizionare nella giornata di ieri l’umore dell'intero settore insurance è stato il taglio delle stime da parte della tedesca Munich RE, che ha ritoccato al ribasso le previsioni annue sui ricavi assicurativi complice il rallentamento del business abbinato all’effetto delle fluttuazioni valutarie.

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