Il governatore di Banca di Spagna: "AI molto importante, ma le banche vigilino il loro uso"

José Luis Escrivá, intervistato dal direttore di Moneta e vice direttore del Giornale Osvaldo De Paolini, parla del corretto utilizzo dell'intelligenza artificiale durante il Young Factor 2025: "Se stabilisse se concedere o meno un prestito, decidendo l'affidabilità creditizia di un soggetto, sarebbe un rischio"

Il governatore di Banca di Spagna: "AI molto importante, ma le banche vigilino il loro uso"
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José Luis Escrivá Belmonte, Governatore del Banco de España dal 12 settembre 2024, è uno degli ospiti della seconda giornata della Conferenza internazionale "Young Factor 2025", un dialogo tra giovani, economia e finanza, promosso dall'Osservatorio Permanente Giovani-Editori, in partnership con Intesa Sanpaolo, che si tiene a Milano, a Palazzo Mezzanotte. Intervistato dal direttore di Moneta, Osvaldo De Paolini, il banchiere spagnolo ha dato vita al panel intitolato "Le sfide del nostro secolo: come la trasformazione digitale cambia il ruolo delle banche centrali". Escrivá, all'inizio del dialogo con il responsabile dell'inserto di approfondimento economico allegato a Il Giornale, Libero e Il Tempo, Escrivá intende lanciare un consiglio ai giovani presenti in platea: "Investite nella vostra istruzione e in quella dei vostri figli", è l'invito del governatore della Banca centrale spagnola.

Poi, parte una lunga riflessione sull'intelligenza artificiale. "Vediamo un grande potenziale per quanto riguarda le applicazioni dell'intelligenza artificiale, ma al tempo stesso abbiamo la responsabilità di monitorare, di controllare, di vigilare come vengono introdotti i modelli di intelligenza artificiale nel settore bancario", sentenzia José Luis Escrivá. "Nella normativa europea - prosegue il componente del consiglio direttivo della Bce - si identificano i modelli ad alto rischio. Ci sono dei limiti nel quadro normativo europeo su come si possono utilizzare le tecnologie di intelligenza artificiale".

L'economista iberico auspica che si possa "incoraggiare l'uso dell'intelligenza artificiale" e che possa "aumentare l'efficienza e apre molte porte ma ci sono dei rischi. Uno dei più evidenti è quando si usa l'AI per categorizzare o classificare le persone in base a determinati criteri". L'intelligenza artificiale potrebbe, per esempio, "stabilire se concedere o meno un prestito, decidendo l'affidabilità creditizia di un soggetto: e questo è un rischio". Escrivá Belmonte non ha comunque esitazioni sotto questo aspetto: "Ci vuole il fattore umano, non vi è dubbio. Ci sono alcuni ambiti in cui l'utilizzo dell'AI va verificato, ci vuole veramente un controllo umano, bisogna verificare come vengono fatte le cose dall'intelligenza artificiale e certe cose semplicemente non si possono fare, bisogna essere molto chiari".

Alla domanda posta da De Paolini sul motivo per cui si fa estrema fatica a creare un'unione bancaria europea, il Governatore del Banco de España sottolinea come si stia assistendo a un "processo di concentrazione delle banche all'interno dei singoli paesi, con poche operazioni di natura transfrontaliera". Questo è un problema fondamentale e non facile da superare: "Una parte della normativa rimane ancora di competenza nazionale, il che rende difficile offrire servizi bancari a livello europeo". Ad esempio, le normative sulla bancarotta variano sensibilmente da un paese all'altro: "Per alcuni prodotti finanziari ci sono normative diverse per ogni singolo stato e questo complica l'operatività. Esiste un mercato europeo, ma non è sufficientemente integrato in modo efficace".

"Le decisioni hanno un tale impatto sull'economia che le banche centrali devono essere preservate dalle questioni private e politiche. Per questo l'indipendenza è così importante e deve essere preservata". Anche perché per garantire stabilità economica "devi essere staccato dalla politica e in Europa le banche centrali hanno standard molto alti in termini di indipendenza". La politica "pensa che l'indipendenza delle banche centrali non sia così fondamentale, ma si è deciso di avere banche indipendenti perché quello che facciamo garantisce la stabilità dei prezzi, un obiettivo importantissimo".

Anche nel settore assicurativo si possono riscontrare altre problematiche: "Il vero nodo è che le banche hanno bisogno di effettuare investimenti su larga scala, in particolare in piattaforme e tecnologie avanzate e proprio a causa delle limitazioni normative e operative, tendono a rafforzarsi principalmente all'interno dei mercati nazionali - conclude -. Questo comportamento finisce per ridurre la concorrenza a livello europeo".

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