Il banchiere: "Le pmi sono a secco di ordini non vedo cenni di ripresa"

Anche se alcune grandi realtà come Fiat hanno cancellato la cassa integrazione programmata, alcune pmi sono quasi a secco di ordini e aumentano le famiglie imbrigliate negli acquisti a rate. L’analisi del vice direttore generale della Banca Popolare Emilia Romagna (Bper), Luigi Odorici lascia pochi dubbi: «Mi pare che segnali di ripresa non se ne vedano». Gli imprenditori hanno, però, «capito che è necessario riequilibrare gli asset finanziari, anche aggregandosi».

Il peggio quindi non è ancora alle spalle?

"Ho parlato con imprenditori di due settori trainanti per la nostra economia come quello meccanico e quello della ceramica. La situazione è ancora precaria e mi riferisco all’andamento degli ordini: per esempio le imprese meccaniche che erano abituate a ragionare con un portafoglio ordini a quattro mesi ora devono regolarsi mese per mese. È ancora in una fase di stallo anche l’edilizia, dove a essere realmente attivi sono solamente i grandi gruppi e le cooperative".

Bper ha 1.300 filiali in 17 regione italiane, che fungono da altrettante «antenne». Quali segnali avete captato dal territorio?
«A gennaio-febbraio le sofferenze sono aumentate del 10% circa rispetto allo stesso periodo del 2008 e abbiamo registrato una forte tendenza a utilizzare i fidi di cassa».

E la situazione delle famiglie?

«Sul fronte del pagamento dei mutui casa non ci sono grandi difficoltà, ma la situazione nel credito al consumo è purtroppo peggiore: siamo di fronte a un aumento delle rate insolute ad esempio per l’acquisto dei mobili e delle automobili».

In sintesi uno scenario complesso, in cui è cruciale che le banche continuino a sostenere il mondo delle imprese con gli impieghi?

«La difficoltà a erogare credito esiste solo nei confronti di aziende deboli che anche in passato non avrebbero avuto i fondamentali per goderne.

Temo siano le stesse che ora sollevano il polverone, ma è chiaro che gli imprenditori che hanno finanziato la propria crescita solo con l’indebitamento oggi sono in difficoltà. Ed è altrettanto evidente che le banche devono essere selettive».

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