RomaLe sorti delleconomia italiana sono legate allo spread. Nel Bollettino economico pubblicato ieri, la Banca dItalia disegna un doppio scenario per il biennio 2012-2013: se il differenziale Btp-Bund resterà intorno ai 500 punti base, allora il Pil si ridurrà dell1,5 per cento questanno, e avremo crescita zero nel 2013; se invece lo spread ritornerà ai livelli di inizio estate, la contrazione delleconomia sarebbe dell1,2% nel 2012, e avremmo un ritorno alla crescita dello 0,8% nel 2013.
Il doppio scenario di Bankitalia rende immediata la percezione di quanto sia importante il differenziale dei rendimenti dei titoli di Stato, e non soltanto per limpatto sulla spesa per interessi. La banca centrale nota come il differenziale sia calato nel momento del varo dellultima manovra economica, ma lo spread è ritornato a crescere a causa delle incertezze e dei ritardi dellEuropa nellaffrontare lemergenza. «È essenziale - si legge nel documento - che siano resi rapidamente operativi i Fondi salvastati e di stabilizzazione, aumentandone lefficacia». Nei primi 10 mesi del 2011 lemorragia di capitali stranieri dai Btp ha superato la notevole cifra di 22 miliardi di euro.
Lincertezza che circonda le prospettive di medio termine delleconomia italiana, secondo Palazzo Koch, è «straordinariamente elevata, ed è strettamente legata allevoluzione della crisi del debito sovrano nellarea euro». Bankitalia stima che il Pil abbia registrato, nellultimo trimestre 2011, una contrazione dello 0,5%, mentre la produzione industriale avrebbe subito una forte frenata (-3%). Si è inoltre arrestato negli ultimi mesi dellanno scorso il recupero delloccupazione che era incominciato a fine 2010. In ottobre e novembre cè stato un calo degli occupati, ed è risalita oltre il 30% la disoccupazione giovanile.
Le tensioni sui mercati dei nostri titoli di Stato hanno ridotto la capacità di raccolta delle banche, e queste difficoltà si sono ripercosse sullofferta di credito alleconomia. Le condizioni dei prestiti stanno diventando più onerose sia per le aziende sia per le famiglie. Bankitalia nota un netto rallentamento dei crediti concessi dalle grandi banche rispetto al resto del sistema, e parla di «forti rischi» di aumento dei crediti in sofferenza. Allo stesso tempo, la dotazione patrimoniale delle banche «si è ulteriormente rafforzata». Il sistema resta solido, concordano il governatore Ignazio Visco e i principali banchieri riuniti in via Nazionale, ma le prospettive di utile sono «modeste». Solida anche la condizione finanziaria delle famiglie.
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