Bankitalia preoccupata per le sofferenze 2009: cresceranno per la crisi

La Banca d’Italia è preoccupata per il probabile aumento delle sofferenze bancarie nel corso dell’anno, dopo che già il 2008 ha evidenziato l’incremento di poco meno di un terzo delle esposizioni deteriorate (sofferenze, incagli, esposizioni ristrutturate, scadute o sconfinanti da oltre 180 giorni). «L’accelerazione - spiega il responsabile della Vigilanza della banca centrale, Stefano Mieli - è stata forte negli ultimi due trimestri del 2008 ed è proseguita nei primi tre mesi di quest’anno». Inevitabile, in questo quadro, l’impatto negativo sugli utili 2009 del sistema bancario.
L’incremento delle sofferenze, e comunque delle partite a rischio, potrebbe in parte spiegare la cautela - spesso giudicata eccessiva - delle banche nel concedere credito a imprese e famiglie. «Le banche - sottolinea il ministro dell’Economia Giulio Tremonti in un’intervista radiofonica - raccolgono molto risparmio, ma a volte hanno la tendenza a non finanziare le imprese».
Quello delle banche, dice sempre Tremonti, in questo momento di crisi «è un problema. Va a finire che fanno cose sbagliate, ma noi stiamo facendo pressione». Non manca una puntata polemica nei confronti di Bankitalia e delle stime sull’andamento dell’economia. Le previsioni di crescita della banca centrale «vanno prese un po’ con le molle», dice Tremonti. E ricorda che a metà gennaio il bollettino economico di via Nazionale ipotizzava una crescita negativa del 2%, mentre novanta giorni dopo si è passati al 5%, «pur avendo centinaia di economisti che fanno i calcoli».
Secondo Tremonti, la fase più critica della crisi è alle spalle, «anche se non è finita: nell’insieme siamo in media con i numeri dell’Europa, con molti elementi di stabilità e sicurezza». È tuttavia probabile, come fa capire Lorenzo Codogno - capo economista del Tesoro - che anche il governo non si discosterà, nei prossimi documenti ufficiali, dalle stime calcolate dalla banca centrale. «Non aspettatevi grosse sorprese - dice alla stampa -: l’outlook per l’economia italiana resta ancora incerto, ed è difficile dire quando il Pil tornerà a crescere».
Tornando alle banche, il responsabile della Vigilanza di via Nazionale sottolinea come il peggioramento nel merito di credito potrebbe avere ripercussioni sui bilanci. «Le perdite sui crediti - spiega Mieli - incideranno negativamente sugli utili del 2009, riducendo le risorse da destinare all’ampliamento dei mezzi patrimoniali». Gli utili 2008 si sono ridotti del 40%, e la crisi ha fatto peggiorare il Roe dall1% al 5,7%. «Le banche italiane, come quelle degli altri Paesi - osserva ancora Mieli - devono fronteggiare gli effetti del peggioramento dell’economia reale.

L’esperienza passata indica che l’emersione delle sofferenze segue con ritardo il peggioramento della congiuntura. Stime basate sui dati delle esposizioni verso le imprese non finanziarie - conclude - confermano il peggioramento del rischio di credito nel 2009».

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