Barcellona - Barcellona e Chelsea hanno pareggiato 0-0 nella gara d'andata della semifinale di Champions League.Proprio così, una partita che sulla carta doveva essere "stellare, è finita senza gol con Il Chelsea in difesa dal primo all'ultimo minuto (una sola punta: Drogba) e un'altra, il Barcellona sempre all'attacco davanti al pubblico di casa ma con le punte clamorosamente "spuntate", anche se il vero protagonista dell'incontro è stato il portire del Chelsea: Cech (che al 92' ha fatto gridare al miracolo bloccando il "quasi gol" di Hleb). Insomma, Hiddink ha fatto sua una vecchia regola del tanto deprecato calcio all'italiana. fuoricasa, primo non prenderle. Poi al ritorno, in casa... si vedrà.Per Guardiola e il Barca sicuramente un risultato delusione, soprattutto nel reparto più forte: l'attacco.
Barcellona (4-3-3): Valdes, Daniel Alves, Pique, Marquez (7' st Puyol), Abidal, Xavi, Touré, Iniesta, Messi, Etòo (37' st Krkic), Henry (42' st Hleb) (25 Jorquera, 2 Gudjohnsen, 28 Keita, 7 Sylvinho). All.: Guardiola.
Chelsea (4-2-3-1): Cech, Ivanovic, Alex, Terry, Bosingwa, Ballack (49' st Anelka), Obi Mikel, Essien, Lampard (26' st Belletti), Malouda, Drogba (40 Hilario, 42 Mancienne, 9 Di Santo, 43 Stoch, 21 Kalou. All.: Hiddink.
Arbitro: Stark (Germania).
Angoli: 10 a 2 per il Barcellona.
Recupero: 1' e 5.
Ammoniti: Alex, Ballack e Puyol per gioco falloso, Touré per proteste.
Spettatori: 80.000.
E ora tocca a Manchester United e Arsenal Almeno una squadra inglese è già sicura della finale di Roma, e uscirà dalla sfida "all-english" di oggi tra Manchester United e Arsenal, che rinnova la rivalità ultradecennale tra i due tecnici di maggior successo della Premier League, Sir Alex Ferguson e Arsene Wenger, per la prima volta contro in una partita di Champions League. L'allenatore scozzese, che ha già trionfato due volte in Europa (1999 e 2008) oltre ad aver conquistato dieci titoli nazionali, opposto al collega francese, tre titoli inglesi ed uno in Francia (alla guida del Monaco) ma ancora alla ricerca di una conferma internazionale. Un confronto carico di rispetto reciproco. Ferguson si aspetta "l'ennesima epica battaglia" contro il nemico di sempre, che da par suo non vede l'ora di giocare. "All'Old Trafford hai speranze solo se scendi in campo con convinzione - ha rilevato Wenger -. Noi avremo fiducia nel nostro gioco e l'approccio sarà quello di sempre: cercare di segnare un gol più dell'avversario e vincere. In questo momento siamo al meglio della condizione e possiamo battere chiunque". Eppure i Gunners, che pure hanno il vantaggio del fattore campo, restano largamente sfavoriti nei pronostici dei bookmakers: 7/2 contro 5/6 per lo United. Pesano gli assenti: perché se i Red Devils, imbattuti da 23 partite consecutive in Europa, sono al gran completo, Wenger deve rinunciare a Robin van Persie e William Gallas. In dubbio fino all'ultimo l'ex Mikael Silvestre. Ma è Theo Walcott il più temuto da Ferguson, che ha comunque pensato alle contromisure. "Walcott è veloce, probabilmente l'attaccante più rapido in questo momento in Inghilterra - ha detto il tecnico scozzese -. Ma Patrice (Evra) ha già giocato contro di lui diverse volte e sa come fermarlo".
Confermato in attacco Dimitar Berbatov, preferito ancora una volta a Carlos Tevez, con Wayne Rooney e Cristiano Ronaldo in appoggio. Se impiegato, Ryan Giggs, votato Calciatore dell'anno dai suoi colleghi, guadagnerà il traguardo delle 800 partite con la maglia dei Red Devils.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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