da Milano
Un buon 2006 per Barilla Holding, con fatturato consolidato per 4,1 miliardi di euro, in crescita per l'1,5 per cento, un miglioramento sostanziale per il debito netto consolidato, pari a 1.455 milioni di euro in calo di più di 300 milioni. Tanto che Guido Barilla commenta: «I risultati 2006 confermano la solidità e la forza competitiva del nostro gruppo con crescite di fatturato, volumi e delle quote di mercato nei principali contesti internazionali, in particolare negli Stati Uniti, nonostante il difficile momento dei consumi alimentari, soprattutto in Europa». I dati consolidati 2006 sono stati presentati ieri dallo stesso Barilla, presidente della società, e da Robert Singer, amministratore delegato. Salgono di poco più del 3% anche gli investimenti.
A sorpresa il gruppo ha comunicato di aver conferito mandato per l'organizzazione di un finanziamento bancario sindacato di 1,5 miliardi di euro. Semplice la motivazione, come ha sottolineato Singer: «Fornire a Barilla Holding le risorse finanziarie necessarie a rifinanziare i prestiti in scadenza e far fronte a nuovi sempre possibili investimenti, più in Europa che altrove. E per riuscire a respirare per un buon periodo». Oltre che per continuare a mantenere ai più alti livelli la qualità del prodotto finito. Il finanziamento avrà la durata minima di 5 anni eventualmente estendibile fino a 7 e sarà strutturato in tre tranche: una da 600 e due da 500 milioni di euro. Il mandato è stato già affidato a un pool di banche internazionali. «Dopo il rimborso anticipato - ha detto Barilla - del bond Kamps, il primo settembre 2006, questa operazione rappresenta un'importante segnale di fiducia da parte di alcuni tra i principali gruppi bancari mondiali nella stabilità finanziaria del gruppo».
Kamps: la spina nel fianco per Barilla. Singer non lo ha nascosto: volumi e fatturati sono scesi nel 2006. Con una pesante eredità date anche le caratteristiche del mercato tedesco. E, riguardo alla vertenza con Bpi, lamministratore delegato ha voluto dire: «Cè un arbitrato in corso piuttosto complesso, cominciato dalla Popolare italiana, al quale abbiamo risposto. I risultati rimarranno incerti per molto tempo. Noi abbiamo le nostre pretese e la Bpi le sue. Nel frattempo, comunque, va avanti il progetto di arrivare a quotare in Borsa le due società Kamps e Harrys, come da accordi pregressi, entro il 2010». E, intanto, in un anno Barilla Holding ha lanciato sul mercato più di 50 nuovi prodotti.
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