Barroso: «Raddoppiamo gli aiuti all’Africa»

Nostro inviato a Bruxelles

C'era il solito traffico giovedì pomeriggio qui a Bruxelles quando Bono se ne è andato via sottobraccio con José Manuel Barroso, presidente della Commissione Europea. E non erano a passo di rock, i due. Prima di mettersi in posa per le solite foto, hanno trascorso mezzora a parlare dell'Africa, su come aiutarla e, soprattutto, su come smetterla di parlare e basta. «Entro la prossima settimana, probabilmente al summit della Ue di giovedì, dovremmo decidere di raddoppiare il contributo annuale da 46 a 90 miliardi di euro» ha detto Barroso prima di essere freddato da Bono. Che senza pensarci troppo gli ha risposto: «Penso che una delle ragioni del fallimento della Costituzione europea, del sogno europeo, sia nella mancanza di fiducia: il popolo non ci crede. E io, che suono in una rockband e giro per l'Europa, mi accorgo che la gente non sente l'Europa». Tanto per dargli ragione a stretto giro di posta, i ministri di Germania, Portogallo e pure Italia hanno fatto trapelare che l'idea del raddoppio dei fondi non sia, insomma, una delle migliori: «C'è la recessione». «Buttate via le vostre bandiere nazionali. Date un'occhiata ai numeri e pensate al futuro» ha risposto Bono, usando parole e slogan che manda a memoria da quando s'è messo in testa di aiutare la campagna per la riduzione del debito del Terzo Mondo. Due anni fa ha persino gironzolato per le povertà africane, dal Ghana alla Costa d'Avorio, con il segretario del Tesoro americano. E il 2 luglio a Hyde Park di Londra darà il via al Live 8, la nuova sarabanda in mondovisione che Bob Geldof ha lanciato sul modello del Live Aid.

E per dare retta alle indiscrezioni, sembra proprio che saranno loro, gli U2, a salire per primi sul palco. Canteranno con Paul McCartney un brano che dà un senso a tutto: All you need is love. Tutto ciò di cui hai bisogno è l'amore, recessione o no.

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