Basco e sciarpa, un eroe da romanzo

MilanoUn Armani dolce ed energico in parti uguali guarda dentro un’emozione e scopre il lato romantico di un uomo misterioso, con lo sguardo ombreggiato dal grande basco stile pittore o dal cappello che ricorda il fascino del guardiacaccia Oliver Mellors, instancabile amante di Lady Chatterly. «Eppure è un uomo contemporaneo che risponde perfettamente al clima di recupero di un atteggiamento perbene, più consono al momento che stiamo vivendo» spiegava ieri re Giorgio dopo aver mandato in scena una collezione Emporio potente sotto il profilo dell’immagine e perfetta dal punto di vista dello stile. Il massimo che un uomo sensibile possa chiedere per appagare il suo desiderio d’interiorità e di spessore. Armato di sentimenti profondi, predilige infatti la verità di materiali compatti come le lane, morbidi e preziosi come la pelle, inattesi come i montoni rasati dei cappotti, intensi come i velluti degli abiti da sera.
Tutto è apparso molto protettivo e sensuale anche grazie a eleganti soluzioni scalda collo come le grandi sciarpe e testardamente ricercato negli accessori compreso un portamonete sospeso al collo con un cordino di pelle. Il sapore di questa collezione è dolce come il nostro desiderio di confrontarci con un universo maschile che abbandona l’inutile esibizione muscolare. Insomma un nuovo rigore che trova d’accordo anche Massimiliano Giornetti direttore creativo di Salvatore Ferragamo. Non a caso ieri ha mandato in passerella il guardaroba di un dandy di oggi, grande estimatore del bello. Un uomo che al sartoriale conferisce un valore assoluto, alla cura dei dettagli come i guanti, le sciarpe, la chevalier al dito (uno dei pezzi della nuova collezione maschile Jewels realizzata da Ferragamo con Gianni Bulgari) attribuisce la comunicazione e alla qualità di materiali ricchi come cashmere, velluti stampati e alpache l’impeccabile linguaggio di un moderno esteta.
Certo se è vero che l’eleganza sta anche nell’attitudine, di sicuro l’uomo proposto da Tomas Maier, direttore creativo di Bottega Veneta, non rientra nella categoria di coloro che si avvantaggiano di una bella andatura. Colpa degli stivaletti con tacco alto e grosso su cui i modelli non sembravano perfettamente a proprio agio. Degno di nota, invece, l’uso di tessuti sovrastampati a motivi geometrici per abiti di silhouette asciutta, i pellami di pregio e l’eccellente maglieria.
Feeling vintage ma profilo contemporaneo ha esibito invece l’uomo Trussardi disegnato da Umit Benan attraverso abiti a quadretti, pull jacquard, bomber in pelle effetto intrecciato e bellissimi cardigan in maglia allacciati a vestaglia. «Mi sono ispirato allo stile del pilota di formula 1 Jackie Stewart che negli anni Settanta era un’icona di eleganza» ha dichiarato il bravo stilista turco mettendo l’accento su un’immagine che solo in certi dettagli, come i guanti da guida peraltro bellissimi e i trolley che si sganciano dal carrello, rimandava alla velocità.

L’idea del viaggio ha molta attinenza con un must della collezione Tod’s, il nuovo mocassino «Greg» formale quanto basta per essere perfetto cittadino del mondo, sempre in viaggio, ma sempre con il dovuto aplomb: dotato di un fondo in leggerissima gomma ha un classico tacco in cuoio.

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