In basilica, telecamere puntate sulla cassetta delle elemosine

Le telecamere contro i furti spuntano ovunque. Va bene nelle banche, passi dentro e fuori delle gioiellerie, d’accordo nei centri commerciali e lungo la recinzione del vecchio cimitero, un giorno sì e l’altro pure, presa di mira dai writer. A Desio, monsignor Elio Burlon, il prevosto della città, l’occhio elettronico l’ha fatto piazzare all’interno della basilica dedicata ai Santissimi Siro e Materno in piazza della Conciliazione. Come mai «il grande fratello» nel luogo di culto? Semplicemente per evitare i continui furti delle offerte dalla cassetta della solidarietà. E per evitare malintesi, il prete ha fatto applicare cartelli ben visibili a tutti: «Attenzione! Luogo sottoposto a videosorveglianza continua». Oltre a scoraggiare indebiti prelievi, l’occhio elettronico dovrà anche proteggere la chiesa da vandali sacrileghi.

Qualche mese fa nell’acquasantiera, di marmo posta alla destra dell’entrata principale, dove nel lontano 1857, fu battezzato col nome di Achille, il futuro pontefice Pio XI, artefice dei patti lateranensi, una donna ha trovato tre siringhe usate.

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