Cronache

Basilico e pinoli, il latte genovese fa il pesto

Francesco Gambaro

L'ultima scommessa del Centro Latte Rapallo è la più audace: lanciare sul mercato il pesto fresco genovese prodotto secondo la tradizione artigianale ligure e sotto l'egida dell'omonimo consorzio. Dal latte alla pasta, passando attraverso la salsa più amata dai genovesi (e forse non solo da loro): il pesto. Come ciò sia stato possibile lo spiega Mario Restano, responsabile Marketing e Sistema Qualità dell'azienda che l'anno scorso ha festeggiato i suoi primi 50 anni. «L'allargamento della gamma dei nostri prodotti al pesto genovese rientra in un'ottica di evoluzione e costante espansione dell'azienda, allo scopo di abbinare al latte e i suoi derivati, che rapprentano la peculiarità della nostra offerta, altri prodotti artigianali tipici della nostra Regione». Dopo il lancio nell'aprile 2004 della nuova linea di «Pasta Fresca» all'insegna della migliore tradizione ligure (pansoti, trofie, ravioli di borragine e tortellini), ecco dunque il pesto. Nato da una ricerca di mercato lunga un anno per mettere a punto «un prodotto unico per gusto e tipicità grazie a un mix di ingredienti, molti dei quali di provenienza di origine protetta», ricorda Restano. La formula magica prevede: basilico genovese, olio extra vergine di oliva Riviera ligure Dop, formaggio Parmigiano Reggiano Dop, pinoli di Pisa prima scelta, formaggio Fiore Sardo Dop, sale grosso marino e aglio ligure di Vessalico. Il tutto sapientemente miscelato senza conservanti. La sperimentazione del pesto è partita a fine luglio e durerà per circa un anno. Ma come stanno rispondendo i consumatori a quest'ultima novità? «Le prime risposte sono incoraggianti - spiega il responsabile Marketing dell'azienda -. E se a Genova funzionerà, potremo lanciare il pesto anche in Veneto e in Piemonte». I vasetti di pesto si collocano, quindi, nel filone delle tipicità territoriali che l'azienda e il gruppo di cui essa fa parte da sempre sostengono con alcuni prodotti specifici: la prescinseua (la famosa quagliata genovese la cui produzione risale forse all'anno 1000), i ravioli del Plin (molto apprezzati in Piemonte) e i bigoli veneti. Certo di tempo ne è passato da quando in Santa Maria del Campo, piccola frazione di Rapallo immersa nel verde, la famiglia Macchiavello apriva il primo servizio di distribuzione del latte fresco. Oggi tutti i prodotti del Centro Latte Rapallo sono consegnati presso 2500 punti vendita grazie a un parco di 42 automezzi refrigerati. Il primo si mette in moto alle 2 di notte, l'ultimo alle 5. Nel 2004 la società di Rapallo ha chiuso l'esercizio con un fatturato di 23,3 milioni di euro, mentre il fatturato complessivo di tutto il gruppo è nell'ordine dei 100 milioni di euro. Uno dei fiori all'occhiello della Centrale del Latte di Rapallo è senz'altro il coinvolgimento dell'azienda negli eventi sportivi legati alla scuola e al mondo dei giovani. Come il trofeo «Scuole in pista» giunto alla terza edizione e organizzato insieme all'Uisp. Si tratta di otto gare indoor e altrettante corse campestri aperte alle scuole elementari e medie di Genova e Provincia. Il motto della manifestazione è emblematico: «Nessuno in panchina», perché «vogliamo fare dello sport uno strumento di aggregazione e di partecipazione tra i giovani, all'insegna del più sano e autentico spirito sportivo», come ricorda il responsabile Marketing e Sistema Qualità Mario Restano.
Un altro contributo importante alla crescita e all'espansione dell'azienda è quello offerto dalla campagna promozionale affidata, con una felice intuizione, a maetri dell'arte e della comunicazione, con in testa Lele Luzzati. L'ultimo bozzetto raffigura la «Cuoca Sapiente» mentre consiglia la ricetta del pesto genovese.

E il prossimo? Top secret, naturalmente.

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