Milano perde ancora contro Siena, ma questa volta non si spezza. Paga tutto con gli interessi, dall'incidente di gentile dopo pochi secondi alla giornata moscia del trio Hairston-Cook-Bremer, però resta nella scia dei campioni perché trova due italiani da grande teatro. Il primo è sicuramente Stefano Mancinelli, 16 punti, l'altro è il giovane gallo Nicolò Melli che non ha fatto tutto bene, ma ha fatto molte cose bene. Siena, si sa, è una tribù speciale, anche nei giorni dove la benzina scarseggia, dove la testa è già sulla sfida di eurolega contro l'Olypiakos Atene, quando serve ti stritola con la difesa, quando vuole sa cercare i tuoi punti deboli e l'Emporio Armani è stato sbancato anche se non ha difeso malissimo l'accampamento. Per tenere questi diavoli dovresti avere quattro braccia perché se limiti il McCalebb col turbo ecco venir fuori Nicos Zizis il poeta greco che produce buon vino e buon gioco. Poi se ti metti a far soffrire Andersen ecco un Lavrinovic al 50 per cento che mette dentro i colpi importanti nelo quarto tempo. Per battere i campioni dovresti fare cose speciali e non tirare 8 su 24 da 3, dovresti capitalizzare la leggera superiorità a rimbalzo, ma anche questo non basta se il sabba te lo fa vivere David Moss lo spietato, se Carraretto mette dentro i colpi che fanno più male e Aradori diventa un uomo chiave in punti nevralgici.
Scariolo esce furioso come a metà gara quando lui e un Fotsis impalpabile in attacco si prendono fallo tecnico per far iniziare Siena sul più 8 nel terzo tempo. L'allenatore di Milano riceve risposte giuste dalla squadra, sa di poter migliorare, certoi doveva avere molto di più dai tre americani e anche dal suo greco vagotonico che ieri ha tirato soltanto 4 volte facendo un solo canestro, ma il Fotsis in difesa va comunque assolto, come il Bourousis che ha tirato fuori molto, rispetto alla stagione, dalla sua bisaccia, 14 punti 13 rimbalzi.
Siena diventa padrona della partita dopo aver subito la scarica di Mancinelli, mentre Milano perde subito Gentile che in entrata va asfondare sui gomiti di Stonerook che aprono una vistosa ferita sulla fronte del giovane rampante del gruppo Armani. Cambiare il piano dopo pcohi secondi non turba Milano che resta sempre attaccata ai nemici più temuti, perché se va sotto di 12 a mettà del secondo quarto chiude poi il tempo sul 35-30 che diventa 38-30 per i 3 liberi su 4 di Moss accordati dagli arbitri contro le proteste milanesi.
Con questo fuoco, con questa rabbia Milano dà il meglio nel terzo quarto quando finalmente segnano in serie Hairston, Cook e Fotsis che portano l'Olimpia a meno 2.
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