I principini del Senegal: la luna nel Poz dell’Italbasket

Ci siamo messi nel posto giusto per sognare oggi alle 17.30 il primo posto nel girone se sbricioleremo i fantasmi di Cipro e la Grecia farà un’altra partitaccia come quella persa senza il divino Giannis contro la Bosnia

I principini del Senegal: la luna nel Poz dell’Italbasket
00:00 00:00

Una strana creatura questa Italia del basket che, come dice Pozzecco, ci fa dire minchiate, soprattutto quando gioca col quintetto base mai positivo, tipo la partita vinta con la Spagna quando dopo 7 minuti eravamo 0 a 13. Sembrava unasquadra buona per la fantozziana coppa Cobram e non per un Europeo, fino a quando sono entrati in scena i due principini venuti dal Senegal, italiani meravigliosi di seconda generazione. PrimaNiang classe 2004, un grande talento nato a Dakar e cresciuto bene a Lecco che ci ha riportato in vita con punti e rimbalzi, poi Momo Diouf, pure lui nato in Senegal nel 2001 e poi diventato campione in Emilia fino allo scudetto con la Virtus dove l’anno prossimo giocherà proprio col Niang arrivato dalla meravigliosa Trento.

Ci serviva questo sangue nuovo dell’Italia di seconda generazione per stordire una Spagna tenuta in piedi da Aldana e dal giovane De Larrea prima che gli Hernandez e Parra, 2 punti in tre, prendessero a calci il secchio riempito dal povero Scariolo con le sue trappole bucate difendendo a zona. Era il momento per lasciare spazio ai veterani dell’Italia, prima Ricci e poi Spissu, nascondendo una serata dove fare canestro sembrava difficile per Fontecchio e Melli, bravi a sostenere la battaglia dove finalmente era entrato anche il Procida panchinaro nelle prime tre partite, una rimonta che ha visto anche Thompson togliersi la maschera che invece nasconde ancora il Gallinari sfinito.

Ci siamo messi nel posto giusto per sognare oggi alle 17.30 il primo posto nel girone se sbricioleremo i fantasmi di Cipro e la Grecia farà un’altra partitaccia come quella persa senza il divino Giannis contro la Bosnia. All’ora dei toreri sapremoanche chi troveremo a Riga negli ottavi cercando di capire se ci conviene affrontare Israele o la Francia balbettante piuttosto che la Polonia o la Slovenia di Doncic.

Abbiamo una squadra, abbiamo cuore e siamo famiglia anche grazie ai trucchi di Pozzecco che dopo ogni canestro, i pochi canestri, ringrazia i suoi ragazzi mostrando il simbolo del cuore di un allenatore attore che sa amare e sa

farsi amare. Ci serve un po’ di riposo per recuperare Niang infortunatosi ad una caviglia, ci serve fede speranza e carità. ARiga sapremo chi siamo davvero. Buona fortuna Azzurra, noi ci crediamo, fatelo anche voi in campo.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica