BASS DESIRES «All stars» del jazz domani al Manzoni

Dopo la pausa di fine d'anno, ritorna Aperitivo in Concerto con un appuntamento che si annuncia come uno dei migliori della stagione senza distinzione di generi musicali.  Arriva il quartetto Bass Desires (teatro Manzoni, domani ore 21) con Marc Johnson contrabbasso, Bill Frisell e John Scofield chitarre e Peter Erskine batteria: quattro nomi celeberrimi che sono garanzia assoluta di musica meravigliosa. Occorre risalire a più di vent'anni fa per ritrovare il primo disco firmato da Marc Johnson per Ecm nel 1985.  Johnson lo chiamò Bass Desires: i protagonisti furono appunto i magnifici quattro e il nome restò a designare il gruppo.  Il disco, molto bello, ebbe fortuna anche per l'insolito organico strumentale.  Due anni dopo fu seguito da un altro, Second Sight ancora per Ecm.  Il loro ascolto, quanto mai istruttivo e opportuno, dà un'idea precisa della freschezza senza tempo delle composizioni-esecuzioni che sono tuttora di stretta attualità, come se le registrazioni fossero appena avvenute. Bass Desires d'altra parte, come succede quasi sempre a gruppi di tale livello, può riunirsi solamente di tanto in tanto, quando tutti i componenti siano liberi dai molteplici impegni quotidiani.  Ciascuno di loro, oltre a collaborare con altri grandi maestri del jazz, è direttore di orchestre proprie.  Ciò rende ancora più preziosa la loro presenza a Milano, che sarà seguita in Italia soltanto dalla partecipazione a un festival che ha luogo in questi giorni a Catania. Un sunto delle fasi più importanti delle biografie artistiche dei quattro musicisti, che nel loro caso è d'obbligo, può far capire anche a chi non li conosca abbastanza di quale portata sia l'avvenimento musicale che Aperitivo sta per realizzare. Nella carriera di Marc Johnson, che a 54 anni non ha perduto il volto di ragazzo che aveva tanto tempo fa, è fondamentale la collaborazione con Bill Evans.  Suonò nel trio del pianista dal 1978 al 1980, quando Evans morì a settembre dopo aver suonato fino a qualche giorno prima. Johnson si commuove ancora se lo si interroga: con Evans ha imparato che il contrabbasso e la batteria possono suonare alla pari con il pianoforte, dialogando e intrecciando i suoni. È un principio che ha trasferito nei suoi gruppi, e quindi soprattutto nel Bass Desires dove gli altri solisti sono della sua stessa levatura. I due chitarristi, Bill Frisell e John Scofield, nati entrambi nel 1951, si mostrano nello stesso tempo diversi e complementari.  Frisell è cresciuto nel Colorado, dove il suo stile ha assorbito evidenti connotazioni western; tuttavia non gli sono estranee influenze dell'elettronica e dell'avanguardia.  Scofield allarga l'orizzonte sul versante del jazz-rock (in senso lato) per via dei suoi sodalizi con i fratelli Brecker, con Billy Cobham, con David Sanborn e specialmente con Miles Davis: collaborazione non lunga, questa (dal 1983 al 1985), ma che in lui ha lasciato un segno profondo. Peter Erskine è il classico batterista che dà il meglio in qualunque situazione.

 Molti, in Italia, lo ricordano appena diciottenne nella grande orchestra di Stan Kenton: correva l'anno 1972, ed egli apparve perfettamente a suo agio nella poderosa big band.  Ma poi dimostrò uguali doti nei Weather Report di Joe Zawinul e Wayne Shorter, negli Steps Ahead, nel quartetto di John Abercrombie e, appunto, nel Bass Desires.  Ha diretto anche complessi propri.

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