RomaOnorevole Nunzia de Girolamo: lei, Berlusconi, Padre Pio. Vuole parlarne?
«Il comizio di Berlusconi alla festa del Popolo della libertà di settembre si terrà a Benevento. Mi sono vista costretta, per rispetto verso il presidente del Consiglio, a rispondere così alle strumentalizzazioni».
Ma così lei cede alle critiche.
«Ho un dovere morale e politico nei confronti del presidente del Consiglio. La cosa che mi amareggia è che non siamo in unItalia libera: il centrosinistra e una certa stampa hanno larroganza di mettere il veto sulla libertà di un uomo di recarsi in un luogo, che sia sacro o non sacro».
Quindi la festa è a Pietrelcina e Berlusconi parla a Benevento?
«Voglio precisare che non si tratta di un pellegrinaggio, ma di una festa del Popolo della libertà. Io lavevo organizzata da mesi, e da mesi avevo chiesto al presidente di venire. La festa rimarrà a Pietrelcina, per rispetto dei pietrelcinesi».
Perché è diventata una soap opera in chiave religiosa?
«Quando ho invitato il presidente alla festa, lui non pensava che si svolgesse a Pietrelcina, ma a Benevento. Si è reso disponibile con umiltà».
E poi?
«E poi questa iniziativa è stata strumentalizzata dalla sinistra e da alcuni giornalisti. Non scandalizziamoci perché il presidente del Consiglio va a Pietrelcina, ma per linchiesta di Bari sulla sanità, per una politica che non pensa al bene dei cittadini. Una politica che è invadente nella vita della gente. Che sceglie direttori della Asl e primari. Questa è la politica che fa il Partito democratico al Sud e che ha portato alle perquisizioni non solo alle sedi del Pd, ma anche a quelle delle liste civiche collegate a Vendola».
Partiamo dal principio sulla favola dellespiazione di Berlusconi nella casa di Padre Pio, perché così è diventata. Lei organizza una festa del Pdl a Pietrelcina, luogo natìo del Santo delle stimmate: perché?
«Ci ragionavamo da tempo con i collaboratori. Io nella vita non faccio né il prete né la guida turistica. Volevo cercare un momento di dibattito sul Sud, sulle questioni che devono essere valorizzate. Volevo far vedere al presidente la realtà bella del Sannio, della politica che si sporca le mani sul territorio».
Quando aveva pensato alla festa?
«Da moltissimo tempo, mesi fa. A maggior ragione con il risultato delle ultime elezioni in cui la Provincia di Benevento ha portato al Pdl il 50,1% di voti, ci tenevo che Berlusconi venisse a conoscere il popolo sannita. Non arriva da queste parti dal 94...».
Perché Pietrelcina?
«Le alternative erano Benevento e Telese, ma a Telese cè sempre stata la festa di Mastella, una manifestazione a Benevento è complicata dal punto di vista logistico. Quindi abbiamo deciso per Pietrelcina».
Città natale di Padre Pio, meta di devoti, da qui ironie sulla visita di Berlusconi.
«Inviterei tutti a riportare la politica al centro del dibattito, a smetterla con gossip e giudizi morali. Una festa di partito che si svolge a Milano o a Pietrelcina non può essere argomento di discussione. È ridicolo dal punto di vista culturale».
Lei ha appena 33 anni e ha fama di lavoratrice indefessa. Come se le sta sporcando le mani sul territorio?
«Organizzare levento della festa del Pdl a Pietrelcina ha proprio questo scopo: creare sviluppo, accendere i riflettori, far conoscere le bellezze dei miei luoghi. Il mio è solo un forte legame alla mia terra e al mio Sud. Ho fondato unassociazione parlamentare: Insieme per il Mezzogiorno».
Una risposta politica al Partito del Sud?
«Ho organizzato una raccolta di firme a cui hanno già aderito 80 parlamentari per chiedere al presidente Berlusconi di costituire una Consulta per le politiche del Mezzogiorno. Consegneremo al capogruppo Cicchitto lunedì un documento».
Con quali iniziative?
«Sei-sette punti fondamentali per il rilancio del Meridione».
Nel dettaglio?
«Affidare a una struttura centrale il controllo dei fondi europei, una lotta maggiore alla criminalità: è necessaria unopera di bonifica. E poi una banca che non sia solo di raccolta, ma anche di investimento».
Ha idee chiare anche sul Partito del Sud?
«I presidenti di Regione che vogliono costituirlo rappresentano il fallimento, oltre ad essere ideologicamente distanti tra loro. Hanno governato male e hanno portato il Sud nella situazione in cui è oggi. Credo che la questione del Mezzogiorno vada affrontata allinterno dei due grandi partiti: Pdl e Pd».
Lei è cattolica?
«Sì. E per questo non strumentalizzerei mai una figura come Padre Pio. Mi sta a cuore la crescita del territorio. Siamo stati contattati da una casa di produzione di Miami che vuol girare un film sul Santo nel Sannio».
Quando parlò a Berlusconi del film, in un incontro a Palazzo Grazioli lo scorso autunno, lei finì ancora sui giornali.
(Risata) «Perché il presidente aveva mostrato unagenda di appuntamenti alle telecamere, e cera il mio nome. Davvero dovevo parlare della pellicola e di Padre Pio. Non so perché ci vado sempre di mezzo, io lavoro, non mi fermo mai. E ora per il film aspetto i fondi da Bassolino».
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