Bassolino, via libera Soru incompatibile

Per Antonio Bassolino non è obbligatorio dimettersi. Ma Renato Soru deve farlo. Stranezze del Pd. Proprio così: il criterio sta tutto nello Statuto del partito, anzi nell’articolo 5 del Codice etico, per l’esattezza. Approvato all’unanimità dall’assemblea costituente del Partito democratico. E meno male che sarebbe servito a fare chiarezza... Il problema è il conflitto d’interessi: il governatore della Sardegna, Soru, ora proprietario del giornale di partito, l’«Unità», dovrebbe quindi lasciare in anticipo la presidenza della Regione (anche se già dimissionario per dissensi interni alla sua maggioranza). E Bassolino allora? Il governatore campano rinviato a giudizio per l’affare dei rifiuti invece no: nessuna norma dello stesso Statuto lo invita a farsi da parte. Al più, il codice etico del Pd lo esorta a «comunicare l’esistenza di un procedimento penale a suo carico». In mancanza di una sentenza di condanna, insomma, Bassolino è tranquillo di restare al proprio posto.

Paradossi che sopraggiungono giusto nel momento in cui nell’opposizione impazza la questione morale e molti dei suoi uomini più rappresentativi sono alle prese con inchieste e avvisi di garanzia. Le norme non lo aiutano, e Veltroni non sa più che pesci pigliare.

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