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Basta abusi, un Gps contro i rifiuti pericolosi

RomaIl ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo lancia la sfida alle ecomafie grazie alla tecnologia satellitare Sistri (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti). Tramite un procedimento di monitoraggio che si avvale della tecnologia digitale d’ora in poi sarà possibile seguire passo passo tutto il percorso dei rifiuti pericolosi con i quali spesso fa affari d’oro la criminalità organizzata. Il provvedimento del governo è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il 13 gennaio scorso e diverrà operativo a tutti gli effetti dal prossimo 15 giugno.
«Il tema della gestione dei rifiuti ha assunto una rilevanza sempre maggiore, che riguarda non solo la tutela dell’ambiente ma anche la difesa della legalità - dice il ministro Prestigiacomo -. Questo vale in special modo per i rifiuti pericolosi, che sono spesso oggetto di lucrosi traffici da parte delle organizzazioni criminali, che causano gravi danni al territorio e possono mettere in pericolo la salute pubblica».
Per strappare alla mafia il business della «monnezza» il governo punta su legalità, trasparenza, risparmio e semplificazione. La massa dei rifiuti coinvolta da quest’operazione è di circa 147 milioni di tonnellate all’anno. La quantità di rifiuti speciali prodotti in Italia ad esempio nel 2006 è stata pari a 134,7 milioni di tonnellate. E di queste 125,5 erano non pericolose e 9,2 milioni pericolose. Grazie al Sistri la movimentazione dei rifiuti verrà monitorata 24 ore su 24: dalla produzione allo smaltimento. Monitoraggio controllato dal comando dei carabinieri per la tutela dell’Ambiente, Noe (Nucleo operativo ecologico) che saranno interconnessi con i sistemi informativi della Guardia costiera e delle imprese ferroviarie anche in collaborazione con la Camera di commercio attraverso l’Unioncamere. «I movimenti dei rifiuti saranno controllati in tempo reale dalle mani sicure dei carabinieri - prosegue il ministro -. Il Sistri garantirà trasparenza e legalità sull’82 per cento dei rifiuti complessivi attraverso il controllo satellitare Gps e con un sistema di telecamere piazzate in tutte le discariche a livello nazionale. Così la fetta della criminalità organizzata nel campo dei rifiuti sarà sempre più circoscritta e dunque più facile da colpire».
La Prestigiacomo sottolinea pure che il nuovo sistema andrà a sostituire «procedure obsolete, inefficienti e onerose». Le nuove tecnologie renderanno inutili «i tre vecchi adempimenti cartacei che consentivano di avere dati sui rifiuti con due o tre anni di ritardo, rendendo impossibile attuare politiche efficaci». Chi deve aderire al Sistri? L’investimento del sistema di tracciabilità dei rifiuti riguarda circa 600mila aziende. Per ora sono escluse soltanto quelle con meno di 11 dipendenti. Le categorie obbligate a iscriversi al nuovo sistema di controllo sono tutte le imprese e gli enti produttori iniziali di rifiuti pericolosi e quelle di rifiuti non pericolosi con più di dieci dipendenti. Poi i commercianti e gli intermediari di rifiuti senza detenzione; i consorzi istituiti per il recupero e il riciclaggio di particolari tipologie di rifiuti; i trasportatori professionali. Il provvedimento poi coinvolge la Regione Campania: tutti i comuni, gli enti e le imprese che gestiscono i rifiuti in questo territorio dovranno aderire a questo sistema di monitoraggio. La Prestigiacomo assicura che le modalità di accesso alla fase operativa sono state concepite per semplificare la vita agli utenti. Chi cerca informazioni potrà trovarle nel sito www.sistri.it.


«Nel periodo di avviamento sarà messa a disposizione una vasta rete di supporti per informare, assistere e agevolare tutti coloro che ne sono interessati», garantisce il ministro che sottolinea come in tutta Europa l’Italia sia «la prima nazione a dotarsi di un apparato simile e ciò costituisce anche l’opportunità di offrire un modello a livello europeo». Il sistema infine, commenta soddisfatta il ministro, diventerà operativo «a costo zero per lo Stato e per i cittadini» perché «si ripaga da solo».

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