I numeri non sono quelli del tutto esaurito, ma le camere degli alberghi sono quasi introvabili. Nonostante la crisi e i prezzi. Effetto del Salone del Mobile che, dal 14 al 19 aprile, porterà a Milano qualcosa come 300mila persone, di cui oltre il 60 per centro stranieri. Puntuali arrivano anche le polemiche sullalta stagione milanese. Per una stanza che fino a ieri costava 60 euro, ora se ne spendono almeno 150. Per una mezza pensione in un albergo del centro si superano come ridere i 300 euro. Senza parlare degli alberghi a quattro o cinque stelle. Inaccessibili.
Carlo Guglielmi, presidente di Cosmit e organizzatore della fiera del design, non sta zitto sullargomento e non risparmia la sua stoccata contro gli albergatori: «Il numero delle prenotazioni negli alberghi - spiega - è elevatissimo anche questanno ma i prezzi continuano ad essere eccessivi. È una vergogna per una città come Milano».
Da qui la richiesta di tariffe trasparenti e soprattutto più contenute. Il tema dei prezzi alle stelle è già stato trattato con Federalberghi e con lassessore alle Attività produttive Giovanni Terzi. «Prezzi così - rincara la dose Guglielmi - non sono giustificati. Per questo vogliamo avere in mano delle tabelle, che tutti devono rispettare. Abbiamo già aperto il confronto e organizzato due incontri. Ci sarà una terza riunione alla fine del Salone».
Gli albergatori non ci stanno però a fare la parte dei furbi che alzano i prezzi allennesima potenza. «La trasparenza che ci viene chiesta cè già. Entro il mese di ottobre dellanno prima - spiega Alberto Sangregorio a nome dellassociazione albergatori - Siamo obbligati a consegnare alla Provincia le tariffe massime per la stagione. Certo, se tutti i turisti vogliono lalbergo in centro, è ovvio che i prezzi sono alti. In ogni caso, i prezzi di questanno sono più accessibili rispetto agli altri anni».
La pensa allo stesso modo Remo Eder, presidente di Federalberghi: «I prezzi che dichiariamo alle autorità vengono rispettati - spiega -. Chi non lo fa è passibile di penalità. Ci siamo sempre impegnati a non rapinare i clienti e ci auguriamo che ci sia una viglianza ferrea sui prezzi per punire i disonesti. Quelli, purtroppo, ci sono ogni anno».
Al di là delle polemiche di stagione, gli albergatori avanzano una proposta, sia al Comune sia a chi, come Cosmit, ogni anno porta migliaia di turisti in città. «Perché non creiamo un brand Milano? - propone Sangregorio - Sarebbe un marchio per aumentare lappeal della città. Se incentiviamo il turismo anche nelle stagioni morte, noi albergatori riusciremmo a mantenere più bassi i prezzi dellalta stagione, facendo sconti maggiori ai clienti».
Anche secondo Terzi «la città deve riuscire a fare sistema», a cominciare dal tema prezzi.
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