Basta code e scartoffie Così la burocrazia è diventata telematica

Evitare le code per ottenere un certificato dal comune è il sogno di ogni cittadino. E nella Sardegna in versione tecnologica, questo sogno è diventato realtà. Basta andare a Cagliari, dove il comune si è dotato del cosiddetto «timbro digitale», ideato e messo a disposizione a costo zero dalla Regione. Il municipio del capoluogo è stato infatti il primo ad aderire all'innovazione e le cose funzionano alla grande. Sono contenti sia i dipendenti sia i cittadini. Tutto diventa più facile, meno frustrante. Si entra nel sito del Comune di Cagliari, si cliccano le parole chiave e i richiedenti vedono comparire sul proprio portatile certificazioni anagrafiche e di stato civile autenticate. La documentazione, anche una volta stampata, mantiene la validità legale grazie alla presenza del timbro digitale, ossia un codice a barre a due dimensioni che contiene al suo interno tutte le informazioni relative al documento e alla persona che ha firmato digitalmente l'atto. Non è tutto. I cittadini possono salvare nel proprio computer il certificato e il file potrà essere inviato via posta elettronica, senza necessità di stampa, a un ente pubblico, una scuola o una banca che sono tutti soggetti obbligati ad accettare il formato digitale. Ma all'occorrenza lo stesso certificato virtuale si può anche ri-materializzare.
Questo snellimento burocratico è vincente per i cittadini e per l'ente pubblico. I primi non devono rispettare orari, fare code o perdere mezza giornata di lavoro per recarsi in municipio. Il Comune ottimizza invece la qualità del servizio ai propri interlocutori, indipendentemente da orari o da dove essi si trovino. Inoltre, risparmia sul personale impiegato, sui costi di produzione e spedizione del certificato, sui materiali di consumo (carta, carta prestampata, toner, strumenti...).
La regione Sardegna ha introdotto l'innovazione, ora si tratta di approfittarne. Lo sanno bene le università che hanno subito aderito all'invito con grande successo del pubblico giovanile. Le università di Cagliari e Sassari non sfornano più i certificati cartacei richiesti dagli studenti. E con il codice grafico rilasciano on line attestazioni, certificati, statini e copie di documenti conformi agli originali.
Digital Buras. La tecnologia manda in soffitta non solo i certificati ma anche i documenti ufficiali regionali, li stipa in una memoria visiva e annulla quintali di carta accumulata per anni negli archivi cartacei. Infatti il Bollettino ufficiale della Regione Sardegna non è più consultabile su carta. Dall'aprile scorso la pubblicazione è fatta esclusivamente in formato digitale e diffuso in forma telematica con modalità che ne garantiscono l'autenticità, l'integrità e la conservazione. In sostanza, ogni professionista può conservare questo archivio on line senza dover dedicare un'intera stanza ai vecchi fascicoli.
Buste paga. La rivoluzione digitale è palpabile fin nel portafogli. Circa 4.500 dipendenti regionali, infatti, ricevono tutti mesi, via e-mail, il cedolino timbrato digitalmente che consente di dare valore legale alla busta paga. Questo documento informatico è utilizzabile con fisco, privati, banche.
Rete in regione. Anche le sedi regionali si sono adattate al nuovo corso e ora sono tutte collegate tra di loro. La giunta ha infatti finanziato con nove milioni di euro il potenziamento della rete telematica nei più grossi centri urbani dell'isola (Cagliari, Sassari, Lanusei e Tempio, Nuoro, Oristano, Olbia e Iglesias) e ha garantito uno sviluppo capillare delle reti metropolitane in fibra ottica. In questo modo sono stati eliminati un milione di protocolli in regione e nel tempo di un clic si ottiene a Sassari la risposta di un assessorato o di una Asl che sta a Cagliari.

Ma l'obiettivo, a lavori ultimati, sarà quello di creare una sorta di Community network che permetterà il collegamento sia a livello comunale (uffici pubblici, biblioteche, scuole, servizi sociali), sia a livello regionale (uffici della Regione, enti, agenzie o aziende ospedaliere) oltre che delle sedi locali dell'Amministrazione centrale (vigili del fuoco, organi di polizia, giudici di pace).

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