Basta funzionari o fasce tricolori I matrimoni li celebrano gli amici

Basta funzionari o fasce tricolori I matrimoni li celebrano gli amici

Amico o amica. La radice della parola è la stessa di quella d’«amore» e significa «custode dell’anima». Sarà anche per questo che sempre più amici sono chiamati dalle coppie di sposi ad officiare il loro rito civile. Il 7% delle unioni milanesi sia nel 2010 che nel 2011 hanno visto nel ruolo di officianti intimi amici, colleghi, parenti.
La fascia tricolore al petto, perché in questo ruolo la persona prescelta svolge una funzione ufficiale delegata dal Sindaco, è il beniamino di vecchia data a invitare i nubendi allo scambio dell’anello e a pronunciare, a seconda della richiesta, un discorso che dà origine all’unione più difficile della storia. Nel 2010 dei 1.585 matrimoni non religiosi in scena a Milano, 108 sono stati consacrati da intimi e parenti, 586 da personale interno all’amministrazione, 878 da consiglieri comunali e 13 da assessori. Dei 1758 indissolubili legami del 2011, quelli presieduti dagli amici sono stati 117, officiati da interni dell’aministrazione 1257, da consiglieri comunali 365 e da assessori e sindaco 19.
L’amico o l’amica. La loro presenza instilla un’amabile e rassicurante senso d’intimità a una cerimonia che trae parte del suo valore dal fatto d’essere svolta in pubblico, come si vuole fin dall’antichità, cioè che il vincolo matrimoniale abbia definitivo fondamento quando appare al cospetto della comunità. Il compagno di scherzi, di risa e di dolore sa mettere la buona parola all’inizio di un rapporto che poi di parole, non sempre buone, ne sentirà un mare.
Il fenomeno milanese acquista particolare significato se si pensa che ancora oggi in certi Comuni, come Roma, non è ancora concesso ad esterni all’amministrazione di celebrare il vincolo matrimoniale. Da quando si è insediato Giuliano Pisapia, solo 11 coppie si sono fatte carico d’avere come fautori dello scambio delle fedi membri della Giunta: nove dal Sindaco, una da Pierfrancesco Maran, assessore alla Mobilità, e una da Bruno Tabacci, assessore al Bilancio. Per investire il conoscente del cuore di questo sensibile ruolo bisogna fare richiesta all’ufficio matrimoni dell’anagrafe ed è sufficiente che la persona in questione goda dell’elettorato attivo e passivo.
«Finché morti non vi separi». La celebre frase dei film, ammettiamolo, pur nel suo strenuo romanticismo, incute un tantino di timore, e così forse è meglio sentirla implicitamente citare da una buonanima che conosca i caratteri degli sposini. La persona che diverrà la depositaria di gioie e altrettanti dolori.

Coscienti che nessuno è perfetto e che nessuna ciambella, compresa quella delle nozze, riesce con il buco. Anzi, è più facile, viste le ultime statistiche dei divorzi, vista l’impellenza d’approvare proprio in questo periodo il divorzio breve, che la dia buca.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica