Basta liti Il mio sostegno è stato evidente, ma senza il partito si sarebbe fatto poco

Caro Massimiliano, leggo il servizio di Federico Casabella su «lo sgarbo di Susy», e vorrei prendere lo spunto per alcune brevi ma sentite riflessioni.
1. Susy De Martini ha conseguito un brillante risultato elettorale: quasi ventimila preferenze, che, dopo le dimissioni di Berlusconi e di La Russa, la collocheranno al primo posto dei non eletti, con notevoli speranze di entrare nell'Europarlamento in corso della legislatura, poiché è facile che alcuni fra i neoeletti diventino sindaci, presidenti di regione, parlamentari nazionali, etc..
2. Io non so se, come sostiene Susy, il Pdl ligure l'ha aiutata poco o niente, appoggiando invece (solo) candidati non liguri; per quanto ne so, Scajola ha detto chiaramente di destinarle una delle tre preferenze, altrettanto ha fatto Sandro Biasotti, e altrettanto ho fatto io nel mio piccolissimo; ma se fosse vero che il partito, o il resto del partito, non l'avesse aiutata adeguatamente, la notizia positiva per lei è che gran parte delle preferenze sarebbero un suo successo personale; anche se va tenuto presente che ben difficilmente Susy avrebbe potuto ottenere così tante preferenze se, anziché nella lista del Pdl, si fosse presentata autonomamente.
3. Per quanto mi riguarda, Susy afferma che io l'ho aiutata solo indirettamente non facendo campagna per Licia Ronzulli; non è fondamentale, ma l'affermazione è doppiamente inesatta, poiché io ho sostenuto direttamente Susy De Martini, partecipando anche a uno spot in suo sostegno, del quale mi ha pubblicamente ringraziato; e, per altro verso, ho sostenuto anche Licia Ronzulli, che ho conosciuto personalmente (presentatami, e non impostami, da Mantovani) e di cui ho apprezzato le capacità.
4. A mio avviso non è il momento di dividersi e di litigare, soprattutto con i ballottaggi in corso.

Se qualcuno ha avuto dei comportamenti scorretti o inadeguati, e soprattutto se questi hanno avuto conseguenze negative per il partito o i suoi candidati, sarà doveroso parlarne apertamente, come si deve fare fra amici, per il bene di tutti. Ma oggi non si fa il bene del Pdl abbandonandosi a recriminazioni.
Altrimenti il successo elettorale rischia di trasformarsi in un boomerang.

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