Basta rifornimenti e follie notturne

B asta con questi rifornimenti: ora è venuto veramente il momento di smettere, per frequenza di incidenti e per iniquità nella competizione. Basta con lo strapotere della Foa e delle Tv: le riprese delle insegne pubblicitarie a macchina ferma non interessano lo sport. Contro la tradizione agonistica sono i circuiti improvvisati, assurdi e insicuri. Detestabile la corsa in notturna. Se la nuova associazione Fota, fra tutte le squadre, intende riportare la Formula 1 ai suoi antichi valori, questa è l’occasione buona. Altrimenti, usciamo da questo spettacolo da baraccone miliardario. Tecnicamente, è un controsenso giocare con questa pubblicità televisiva e contemporaneamente chiudere le porte dei box in regime di «safety car», incuranti delle vetture in secca. Perché non aggiungere anche un triplo salto mortale? Oltre ai cordoli-trampolino e all’assenza di vie di fuga.
Peccato, perché la preparazione tecnica della Ferrari era ottima e tale da dare dei punti alle dirette rivali. Addirittura, sembrava che la «safety car» favorisse un Massa partito con il vento in poppa e con meno carburante del solito, quindi costretto a fermarsi proprio in quel frangente. Invece, l’innovazione strategica si è tramutata in disastro tecnico e gestionale. Se non reagiscono i team che continuano a vedere i propri meccanici stesi al suolo e le proprie macchine eliminate, chi mai dovrebbe ribellarsi? Solo le persone di buon senso, pronte a spegnere i televisori.

Infine, nella caotica sequenza degli eventi, non resta da sottolineare, in chiave tecnica, la riuscita di Alonso e di Rosberg, i quali fin dalle qualifiche si erano ben preparati (strana la svolta di Vettel): esperienza e tattica, contro l’affanno di Hamilton e l’ormai cronica deconcentrazione - o svogliatezza - di Raikkonen.

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