Basta tv del dolore: a Raidue è ora di cambiare

Da settembre, nel pomeriggio meno spazio alla cronaca nera e al gossip. Dibattito anche a Mediaset. Liguori: "Fermiamo questo macabro reality"

Basta tv del dolore: a Raidue è ora di cambiare

Ore e ore di cronaca nera, da mattina a sera, uno stillicidio di particolari su strangolamenti, ferite, lividi, violenze, orari, alibi, sospettati, indagati, parenti, amici. Mai come nell’ultima stagione, la televisione, sia Rai sia Mediaset, ha morbosamente abusato delle inchieste su drammatici omicidi e spettacolarizzato turpi vicende. Certo, delitti come quello di Sarah Scazzi e di Yara si prestavano alla curiosità del pubblico, però si è innescato un girone infernale da cui nessun programma, per timore di perdere spettatori, è riuscito più a uscire.

Così, nel caos Rai di questi giorni c’è da cogliere la buona notizia della volontà di invertire la rotta in questo campo. L’altro giorno il cda ha approvato un palinsesto in cui è stato inserito anche il cambiamento del pomeriggio di Raidue. Non che il programma condotto nell’ultima stagione da Milo Infante (che comunque ha sempre cercato di mantenere il buon gusto) e Caterina Balivo debba esser stigmatizzato rispetto a tutti gli altri che hanno seguito la stessa linea di condotta (da La vita in diretta a Pomeriggio Cinque a Quarto grado a Chi l’ha visto?), ma da qualche parte bisogna pur cominciare ed è giusto che a farlo sia il servizio pubblico. Dunque, da settembre Pomeriggio sul due lascerà posto a Magazine sul due con l’intento di dedicare meno spazio ai delitti, senza ovviamente far sparire i casi di cronaca e l’inchiesta, e di concentrarsi di più sulle problematiche della persone. Insomma, meno tv del dolore (e del gossip) e più attenzione al sociale.

Alla conduzione resterà Infante, ma al suo fianco, invece della Balivo (che tornerà su Raiuno al posto di Lorella Cuccarini a Domenica In) tornerà Lorena Bianchetti, come due anni fa, un volto da sempre considerato «rasserenante», tanto che la conduttrice viene chiamata spesso a presentare gli eventi legati alla Chiesa.
Certo, speriamo che da tutto questo non esca un programma soporifero che faccia scappare gli spettatori su altri canali che abbondano di cronaca nera e gossip (Canale 5 su tutti), e che si riesca ugualmente a tenere in piedi una trasmissione frizzante. Tra l’altro il pomeriggio di Raidue non avrà più la concorrenza del programma di Raiuno Se... a casa di Paola soppresso (oltre che per motivazioni legate al manager Lucio Presta) anche perché era troppo simile a quello del secondo canale. A sottolineare l’importanza della decisione in cda è stato Rodolfo de Laurentiis, consigliere vicino all’Udc e quindi molto attento alla programmazione per le famiglie. «Basta con il gossip e la tv del dolore solo per fare audience - ha detto -. C’è sempre più necessità di spazi che puntino l’attenzione su valori e famiglia, sui problemi dei ragazzi, delle giovani coppie con la proposta di modelli positivi».

Ma anche sulle reti concorrenti, a Mediaset, si sta aprendo un dibattito sulla questione. Paolo Liguori, direttore del Tgcom, ha lanciato un referendum tra i colleghi giornalisti chiedendo «una moratoria sullo stillicidio di orrore quotidiano che dalla morte di Sarah Scazzi gronda da giornali e tv. La cronaca si limiti alle notizie». Liguori aveva già espresso le sue critiche attraverso Pomeriggio Cinque (che è uno dei principali «imputati»). «Questa triste vicenda - spiega il giornalista - è stata trasformata in un macabro reality in cui tutto diventa show.

Molti cronisti, ad Avetrana, invece di attenersi ai fatti scelgono uno dei protagonisti, lo intervistano, magari con la supervisione degli avvocati difensori, e pensano di aver fatto così un buon lavoro. È arrivato il momento di disintossicarsi dall’indigestione di dettagli raccapriccianti». Vedremo se, dopo il là dato dal servizio pubblico, anche altre reti ne seguiranno l’esempio.

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