Lettere giganti ammassate sul fondale e al centro del palco un grande vocabolario: lettera A per alimentari, B bamboccioni, C comunicazione e via elencando... D domande, E economia, F famiglia, G gossip, H H2o, I informatica e L lavoro. Temi dordinaria o inverosimile quotidianità, desunti dallanalisi della prima metà dellalfabeto - dalla A alla L, appunto. Dieci lettere sulle quali si sviluppa il canovaccio del nuovo spettacolo di Maurizio Battista Faccio tutto da solo che debutta oggi alla Sala Umberto. Si tratta di un one man show più caustico e ironico dei precedenti, che spingerà il cabarettista a confrontarsi col pubblico a modo suo; in un faccia a faccia serrato e verace ispirato dalla lettura e dal commento di (stra)ordinarie notizie di cronaca.
Lo spettacolo, scritto a quattro mani con Stefano Fabrizi, sarà un po più arrabbiato del solito e punterà sulla miglior dote di Maurizio Battista, limprovvisazione. «Recito sempre, anche quando non lavoro. È il mio carattere e lo considero un valore aggiunto» confessa l'attore che riesce sempre a trovare il lato comico delle notizie di cronaca. Come da copione, anche Faccio tutto da solo punta sulla formula ormai collaudata dellinterazione col pubblico. «Coinvolgerò direttamente la platea sui temi trattati in scena e come sempre non inventerò nulla: tutto ciò che dirò, per quanto incredibile potrà sembrare, sarà motivato dallinchiostro di autorevoli articoli di Sole 24 ore, Focus e altri quotidiani».
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