Marcello Zacché
da Milano
Una o più Fondazioni nel capitale del Corriere della Sera. E, in linea di principio, in ogni società editrice. Per tutelarne lindipendenza e rendere più «puro» il ruolo delleditore. A sostenere unipotesi di questo tipo è Giovanni Bazoli, presidente di Banca Intesa, ma anche membro del patto di sindacato che controlla la maggioranza della Rcs.
Bazoli, che ieri a Firenze ha parlato di editoria, ma anche di banche e di politica allincontro dellOsservatorio permanente giovani-editori di Andrea Ceccherini, ha individuato nelle Fondazioni il soggetto ideale per i quotidiani che necessitano di «essere protetti da strutture istituzionali che ne assicurino lindipendenza». Una posizione condivisa, in ambito Corriere, anche dal presidente del gruppo Rcs, Piergaetano Marchetti. Il quale, presente anchegli a Firenze (insieme con lamministratore delegato Antonello Perricone), ha parlato di forme in cui, pur rispettando linvestimento dei soci privati, possano essere messi «dei filtri» che rafforzino lindipendenza.
Il tema dei «filtri» è particolarmente caldo al Corriere, dove il patto raggruppa la bellezza di 15 soci dai nomi uno più ingombrante dellaltro. Mentre il gruppo è poi regolarmente quotato in Borsa. Per cui, secondo Bazoli, lesigenza del filtro sarebbe molto sentita soprattutto «da parte di coloro che hanno una piccola partecipazione in società editoriali».
Allora «Sarebbe meglio che i gruppi editoriali fossero in mano ad editori puri. Ma io rivendico in pieno - ha concluso Bazoli - dal 1982 ad oggi, di aver tutelato lindipendenza del gruppo Rizzoli-Corriere della Sera».
Il futuro presidente del consiglio di sorveglianza della superbanca Sanpaolo-Intesa ha quindi accennato alla maggiore operazione bancaria italiana di tutti i tempi. Raffreddando ogni ipotesi di ulteriori crescite. Ma solo per ora: «Penseremo a qualche operazione molto importante allestero ma, prima, per noi viene il radicamento sul territorio per offrire nuove eccellenze nei servizi ai clienti».
In ogni caso Bazoli ha ribadito che San-Intesa si prepara a svolgere un ruolo economico di grande rilievo anche rispetto allo sviluppo nazionale. Non a caso ha parlato delle infrastrutture (e in Banca Intesa esiste già da tempo una struttura creditizia dedicata), lanciando un preciso messaggio: «Io credo che le banche, soprattutto le grandi banche, possano svolgere un ruolo molto importante, non solo di finanziamento ma proprio di proposta».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.