Appuntamento a settembre, quando dati freschi diranno quanto durerà la convalescenza dalla recessione di Eurolandia. Per ora, invece, la Bce non si sbilancia. Lasciati ieri i tassi inchiodati all1% come previsto, il presidente Jean-Claude Trichet suggerisce cautela su tempi e modalità della ripresa, invitando però i governi a rimettere ordine nei conti, resi palesemente squilibrati dai provvedimenti anti-crisi, e suggerendo alle banche di consolidare la propria struttura patrimoniale. Così come Ben Bernanke, capo della Fed, anche Trichet riconosce che «il passo del declino è notevolmente rallentato». Ma sulle prospettive di ripresa nel 2010 è necessario mantenere molta prudenza «in quanto lincertezza e i rischi sono ancora molto elevati» e sulla recovery potrebbe pesare la crescita della disoccupazione. Rispetto a luglio, il banchiere francese non ha indicato precisamente quando leurozona tornerà a registrare un tasso di crescita positivo su base trimestrale. Il rischio è invece quello di una «potenziale bassa crescita per un prolungato periodo». In ogni caso, la Bce non considera «giustificate ulteriori misure di stimoli di bilancio». Anzi: «Nel 2011 i governi dovranno avviare il consolidamento dei bilanci». Quanto alle banche, la concessione di credito a famiglie e imprese sta «andando nella giusta direzione».
Gli istituti devono però «avviare le misure più appropriate per rafforzare ulteriormente la loro base di capitale». La Bce ha infine ribadito la propria contrarietà alla tassa sulle plusvalenze auree di Bankitalia contenuta nel decreto anti-crisi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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