Bear Stearns, Jp Morgan potrebbe addolcire l’offerta

Un prezzo più alto metterebbe fine alle critiche di aver preso a saldo l’istituto. Ma il governo Usa si oppone

da New York

Jp Morgan potrebbe addolcire l’offerta per Bear Stearns. È quanto scrive il settimanale finanziario Barron’s secondo cui «è più probabile che Jp Morgan migliori l’offerta rispetto a un’offerta alternativa». «Jp Morgan sulla questione non rilascia commenti - aggiunge Barron’s - ma potrebbe alzare il prezzo per porre fine alle critiche di aver preso Bear Stearns a un prezzo schiacciato. Il documento sulla fusione precisa che nel caso in cui la vendita non ottenga l’ok degli azionisti «ciascuna delle controparti dovrà fare del suo meglio per negoziare la ristrutturazione della transazione». Tuttavia, sostiene il settimanale, «il maggior ostacolo all’addolcimento dell’offerta non giunge da Jp, che potrebbe tranquillamente pagare 1 o 2 miliardi di dollari in più». Solo con la Ipo di Visa la banca d’affari, infatti, ha guadagnato 1,3 miliardi e detiene titoli del colosso delle carte di credito per 4 miliardi di dollari.
A opporsi sarebbe invece il governo, in particolare il segretario al Tesoro, Henry Paulson.

È infine da registrare l’appello lanciato ai concorrenti da James Dimon, numero uno di Jp Morgan, sull’intenzione di assumere financial advisor di Bear Stearns. «Dimon sta sostanzialmente dicendo - spiega un’analista -: stiamo cercando di salvare il sistema e voi state cercando di trarre vantaggi da questa situazione».

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