Liverpool - Una stretta di mano durante una festa parrocchiale di provincia nell’Inghilterra anni ‘50. Con un gesto semplice Paul McCartney e John Lennon siglarono la nascita di uno dei gruppi più famosi e amati della storia della musica, i Beatles. Era il 6 luglio 1957. Paul e John avevano all’epoca 15 e 16 anni. Ed erano alla festa della Woolton Church per motivi completamente differenti: John era stato ingaggiato per suonare con la sua band “The Quarrymen”, mentre Paul voleva fare nuove amicizie.
The Quarrymen I Quarrymen suonavano la musica del momento, il rock’n’roll su un palco improvvisato e traballante costruito sul campo di calcio adiacente all’oratorio. Il primo pezzo che Lennon cantò fu, profeticamente, “Come Go With Me”, dei Del-Vikings. Ne aveva copiato gli accordi e le parole sentendola alla radio un paio di settimane prima. Ma forse per una svista o forse perché Lennon era già un contestatore, gli accordi della canzone erano perfetti, ma non le parole: invece di “Come go with me, please don’t send me ’way beyond the sea”, cantò “Come go with me, down to the penitentiary”. Finito il concerto, McCartney salì sul palco e si presentò alla band di John come se avesse di fronte dei musicisti affermati e chiese un’audizione che si tenne immediatamente dopo. Eseguì due pezzi, uno di Gene Vincent e uno di Little Richard. Una settimana anche Paul faceva parte del gruppo: John Lennon aveva vinto una sua iniziale diffidenza per quel ragazzo così carino e così educato, un pò troppo a modo per una banda di studenti poco volenterosi di una grammar school.
Il primo concerto Solo tre mesi dopo i due erano al “Conservative Club” di Liverpool: andava di scena il loro primo concerto. “Avevamo un vecchio taccuino di scuola, di quelli con le pagine enormi”, ricorda Paul, “in cima ad ogni pagina scrivevamo ‘Un originale di Lennon e McCartney’. Sulla pagina accanto ‘Un altro originale di Lennon e McCartney’. Ci sentivamo come i più famosi compositori prossimi venturi”.
Gli storici e i critici Cinquant’anni dopo, gli storici della musica cercano di dare una risposta al perché del successo dell’accoppiata formata da John e Paul. Secondo Dominic Sandbrook, professore della Università di Oxford ed autore di “Storia della Britannia negli Swinging Sixties”, il duo Lennon-McCartney aveva due cose rispetto alle migliaia di gruppi che suonavano in quegli anni nel Regno Unito: “La prima era il saper cogliere per primi le tendenze del momento. La seconda quella insuperabile alchimia che univa i loro due elementi. Due elementi assolutamente diversi tra di loro. Lennon era caustico e ribelle, McCartney emolliente e rassicurante. Ne venne fuori un’esplosione di feroce creatività, in tutta la sua competitività e collaborazione”.
Nasce la leggenda Dopo anni di “Originali di Lennon e McCartney”, e quando al batterista Pete Best si era già sostituito Ringo Starr, Sir Gorge Martin, uno dei maggiori produttori discografici del momento li riceve agli Abbey Road Studios di Londra. John e Paul si presentarono con una canzone che voleva essere una ballata alla Roy Orbison. Ma il loro futuro produttore trova la scelta deprimente, e glielo fece notate. Aggiungendo: “Se magari raddoppiate il tempo potrete andare da qualche parte”. Ma non pensava che da lì sarebbe nata “Please, please me”. Era il 1962. I Beatles stavano costruendo la loro leggenda. Un anno dopo William Mann del Times nominò i ragazzi di Liverpool come “i migliori compositori britannici dell’anno”, citando con loro Gerschwin, Davies e altri monumenti della musica.
Beatles versione I-pod Oggi, a distanza di cinquant’anni dal primo incontro tra John Lennon e Paul
McCartney, non solo il mito dei Beatles è ancora attuale. Ma si adegua anche alle nuove esigenze della tecnologia per raggiungere i nuovi giovani: gli “Scarafaggi” di Liverpool tornano, in una nuova versione I-pod compatibile.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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