Disponibile in Austria lo scorso luglio, quando il quartetto d’archi Belcea fu in cartellone al Festival di Salisburgo, questo doppio cd esce ora in Italia: terra dove la musica inglese attecchisce poco, anche quando ad averla scritta sia uno dei grandi compositori del Novecento. Benjamin Britten, appunto, la cui fortuna nostrana, negli ultimi anni, è soprattutto, e meritatamente, teatrale. Meno noti sono così i tre Quartetti e i tre Divertimenti che il quartetto Belcea, nato nel ’94 al Royal college of music di Londra e vincitore di numerosi concorsi internazionali, restituisce con una esemplare chiarezza e un radiografico rilievo degli strumenti-personaggi in gioco. Che si stagliano splendidamente quanto a timbro ed effetti spaziali, intimità e violenza, splendidi passi in suoni tenuti più la grande varietà coloristica di Britten e del suo mondo, composito eppure personalissimo.
Ricordiamo, fra le interpretazioni del Belcea, sempre su etichetta Emi, i Quartetti di Debussy e Ravel secondo un accostamento canonico, Schubert (n.10 e 13) e Brahms: il Primo quartetto e il Quintetto con Thomas Kukuska.Il Quartetto Belcea suona Britten (2cd Emi)
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