Belgrado, saccheggi durante la protesta

Le proteste di piazza in Serbia per l'indipendenza del Kosovo sono state l’occasione per una serata di saccheggio, nel segno dell’accaparramento di scarpe, vestiti e un po' di tutto

Belgrado, saccheggi durante la protesta

Belgrado - Più del Kosovo potè lo shopping. Anzi il saccheggio. Spunta da un video amatoriale di Youtube il lato nascosto - ma in realtà neppure tanto nascosto - delle violenze esplose ieri a Belgrado a margine della manifestazione nazionale contro la secessione del Kosovo. Ne sono protagoniste due ragazze bionde, allegramente riprese al seguito degli hooligan nella devastazione generale di negozi e vetrine. Pronte a sfruttare l’occasione per una serata di libero saccheggio, nel segno dell’accaparramento di scarpe (magari di marchi americani), vestiti e un po' di tutto.

Il video è intitolato, beffardamente, "Kosovo za patike" (il Kosovo in cambio di un paio di scarpe). Anche se, a essere equanimi, non di un solo paio s’è trattato. La sequenza è piuttosto lunga ed è girata da un cameraman dilettante che resta per tutto il tempo alle costole delle due malgrado i loro garruli inviti a "smettere di filmare". E la cui voce fuori campo non esita a esprimere qualche frecciata di sarcasmo. Tipo, "voi siete le eroine della protesta".

Nel pieno centro di Belgrado - e senza che compaia un poliziotto - le saccheggiatrici bionde corrono da un negozio sfasciato all’altro e si riforniscono a piacimento: borse, vestiti, accessori vari. Dell’ambasciata americana, o delle altri sedi diplomatiche assaltate negli stessi minuti, non sanno nulla e ancor meno sembra importargliene.

Ciò che di americano le attira sono le scarpe da ginnastica dell’ultima collezione della Nike, in un punto vendita monomarca sulla Knez Mihajlova, l’isola pedonale dello shopping belgradese. La porta è sfondata e le ragazze si accomodano. Hanno persino il tempo di provare diversi modelli e misure, prima di servirsi. "Avete trovato il numero giusto?", le provoca l’autore della ripresa, senza spegnere il loro vorace entusiasmo.

Qualche pacchetto viene tenuto stretto con i denti. Una ’impresà non isolata, la loro, stando ai danni denunciati oggi dai negozianti. Anche in termini di merce sparita. I navigatori di Internet, però, non paiono aver gradito.

Primi fra tutti i serbi. "Vergogna", si legge su una delle centinaia di messaggi di commento, quasi tutti zeppi di espressioni irriferibili. Ma c’è anche chi ci scherza su. E propone alle due ladruncole affari o baratti.

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