Per la Bella addormentata l’amore eterno è canadese

Che Aurora parlasse canadese non é dettaglio codificato nei libretti del balletto musicato da Cajkovskij sulla fiaba di Perrault. Lo farà però stavolta nell'ultima versione de La bella addormentata, che arriva in città direttamente da Montreal, Canada. Aurora, per la verità, fin dalla sua prima apparizione nel 1890, ha parlato a tutti la lingua dell'amore, della purezza e dello stile. Qualsivoglia fosse la sua ambientazione, qualunque fosse il volto della bella e sbadata principessa, dall'indimenticabile Margot Fonteyn alla virtuale principessa formato Walt Disney. Nella nuova versione che approda al Teatro degli Arcimboldi oggi e domani (ore 21, info: 02-641142200, www.ticketone.it), le vicende di Aurora, dal suo sventurato sedicesimo compleanno al lungo sonno, verranno portate in scena dal Les Grands Ballets Canadiens de Montrèal. Per la direzione artistica di Gradimir Pankov, l'idea originale della coreografia è però di Mats Ek che ha alle spalle una vita da predestinato e da figlio d'arte, in primis ripudiata, poi riabbracciata ma vissuta da ribelle di cotanta madre. Come non comprenderlo del resto: lui, natali a Malmo e ottime scuole svedesi, non poteva che vedersi aprire le porte del balletto fondato da mammà Birgit Cullberg, direttrice del corpo di ballo che porta tutt'oggi il suo nome. Lui però fra un passo a due ed un'assolo, scalpita nel tentativo di evadere da un percorso fin troppo sicuro. Si cimenta con la regia e a Stoccolma lavora anche con Ingmar Bergman e Alf Sjoeberg. Poi rientra nei ranghi e grazie al Cullbert ballet conosce e frequenta Bejart e kylian. Danza i balletti della madre, ma non abbandona la regia. «Una fiaba è come una graziosa casetta - spiega oggi Mats Ek - , ma con un cartello sulla porta che allerta "mine terrestri". Tutte le fiabe hanno delle cose in comune: principesse, streghe, re e regine, il Bene ed il Male. Ma - prosegue il coreografo - ognuna ha anche qualche cosa di unico e misterioso che in questo balletto coincide con la puntura dell'ago ed il sonno che ne deriva». Questa la sintesi di come lo svedese abbia inteso rileggere la fiaba della bella addormentata. Sabotare, ricreare e prendere tutti sul serio anche se di personaggi di fiaba si tratta. Oggi nei panni di questa Aurora moderna c'è Robin Mathes, bionda e diafana bellezza dell'Oregon. A crearle un sacco di problemi innanzitutto Carabosse che ha il volto di Hervé Courtain, dall'Opera di Parigi.

Dalla parte di Aurora ecco invece le fatina oro (Aline Schurger), smeraldo (Isabelle Paquette), argento (Vanesa Montoya) e rubino (Emilie Durville), mentre il bacio, quello che tutte sognano, lo schioccherà il principe Desiré, interpretato da Robert Deskins.

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