La bella Rossa addormentata in qualifica si sveglia in gara. Avesse due piloti bislacchi e impiegatizi, visto lattuale divario tecnico mostrato nella caccia alla pole, la Ferrari potrebbe al massimo puntare al podio cinese, gradino basso sintende. Visto invece che la fanciulla si desta in gara e dispone del più forte pilota terracqueo, Alonso, e del più incacchiato sportivo sudmaericano in circolazione, Massa, siamo autorizzati a pensare e sperare che stamane riesca a regalarci qualcosa di più nobile di un terzo posto.
Fermo restando che la Ferrari quinta e sesta a Shanghai rimane un Cavallino zoppicante e che per raggiungere il supremo scopo di un podio nobile non basta linnegabile buon stato di forma dei due ragazzi di Maranello. Serve invece fortuna e, soprattutto, che la F1 innegabilmente rivitalizzata dalle mescole Pirelli mantenga tutto il bene fin qui mostrato magari riducendo un po i trucioli gommiferi sparsi sullasfalto.
Perché è vero che Seb Vettel è un E.T. che non telefona a casa bensì ama pirlare i rivali infliggendo distacchi orbitali come ieri, terza pole di fila, la quarta contando Abu Dhabi 2010, sette decimi alla prima McLaren, quella di Button, un secondo e quattro ad Alonso. Ma è vero anche che la danza di sorpassi innescata (poco) dalle ali mobili e (molto) dalle gomme che durano meno e richiedono più soste e valorizzano i piloti capaci di coccolarle, ha scodellato un avvio di mondiale molto simile alla MotoGp di valentinesca memoria. Ovvero, proprio come detto più volte questinverno dal patron ferrarista Domenicali, la qualifica conta meno. Come nel motomondiale dove un Rossi ottavo, se la spalla glielo permette, punta al podio e magari alla vittoria.
E.T. Vettel che in Malesia, alla fine, ha chiuso il Gp tre secondi davanti a Button, sta a sottolineare che i sette decimi in qualifica, sul passo gara, cambiano un filino. Per cui la Ferrari può realisticamente dire la sua (corre senza aver montato lala nuova perché in qualifica, in caso di rottura, sarebbe stata costretta a tornare a quella vecchia e quindi a partire dai box, ndr). Tanto più che le due Renault-Lotus hanno pasticciato e Webber ha fatto harakiri. È invece cresciuta la Mercedes, ma solo con Rosberg; Schumi tradito dallala mobile, quattordicesimo.
E così Alonso dice: «Il podio resta alla portata, ci sono tante variabili in gara». Il fatto è che anche Massa dice: «Il podio potrebbe non essere impossibile». Stavolta, non è solo il motivatore ispanico a crederci.
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